BRAVE

I regali (femministi) che abbiamo chiesto a Babbo Natale

Quello natalizio è il periodo degli interminabili pranzi in famiglia (non per tutt* quest’anno), dei maglioni orrendi, delle tombolate e, inutile negarlo, anche dei regali.
Noi di BRAVE girls ne abbiamo chiesti alcuni (decisamente femministi) e sarebbe bello se il caro Babbo Natale riuscisse a portarceli tutti, prima o poi.

Abbiamo chiesto la libertà: quella di tornare ad avere una vita sociale, a viaggiare, ad andare al cinema, al teatro e ai concerti senza aver paura di contagiare o essere contagiati. Ma anche, e soprattutto, quella di tornare a casa di notte da sole senza sentirci eroine coraggiose quando ci riusciamo. Quella di scegliere se diventare mamme, concentrarci sul lavoro o conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Quella, insomma, di essere quello che ci pare, senza preoccuparci di sottostare a regole precise.

Abbiamo chiesto il rispetto: per le persone, a prescindere dalla loro provenienza geografica, sociale o culturale. Ed in particolare per la comunità transessuale e per tutt* coloro che soffrono di disforia. Affinché quel 43% di loro che ha problemi di salute mentale a cause delle aggressioni e delle discriminazioni a cui è giornalmente sottopost* si azzeri.

Abbiamo chiesto un’educazione senza stereotipi: perché ogni bambino possa chiedere a Babbo Natale una bambola. E soprattutto perché riceverla senza generare dubbi e preoccupazioni circa il suo orientamento sessuale nei suoi familiari. E perché, di conseguenza, ogni bambina possa chiedere un trapano giocattolo senza far storcere il naso alla zia che la chiama “maschiaccio”.

Abbiamo chiesto che il sesso sia libero e che venga chiamato stupro se non è consensuale. Perché non è possibile che una vittima di revenge porn venga licenziata come se non le fosse concesso di fare sesso. E non è possibile che non tutti la considerino quel che è: l’unica vittima della vicenda. Esattamente come succede alle vittime di stupro, sempre troppo svestite, troppo provocanti o “semplicemente” troppo bugiarde.

Abbiamo chiesto che sia sempre maggiore il numero di persone che lottano per un mondo paritario. Perché, car*, è questo che vuol dire essere femminista. Avere il desiderio di costruire un mondo in cui tutti gli esseri umani abbiano le stesse possibilità, senza ostacoli e inutili pregiudizi di genere.

Ma soprattutto abbiamo chiesto di riuscire a chiedere questi regali per l’ultima volta. Perché ci sembra assurdo continuare a considerarli regali che speriamo di ricevere, invece che caratteristiche del mondo in cui viviamo.

Merry FEMINISTmas da tutte noi di BRAVE girls!

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