Con la riabilitazione del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, cade il vincolo previsto dalla Legge Severino che impediva all’ex premier di candidarsi.
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso la “riabilitazione“ a Silvio Berlusconi, che a partire dal 2013, con la sentenza di condanna sui diritti Mediaset, era stato dichiarato “incandidabile“ per via degli effetti della recente Legge Severino, intervenuta a regolare anche i parametri di candidabilità ed eleggibilità dei membri del Parlamento.
Per effetto dell’applicazione dell’istituto della riabilitazione, in presenza degli stringenti requisiti previsti dalla legge, le pene accessorie (in questo caso l’incandidabilità di Berlusconi) e gli effetti penali della condanna vengono meno su richiesta di parte.
In un momento così difficile per la formulazione del governo e la possibile prospettiva di nuove elezioni, la riabilitazione e conseguentemente candidabilità di Berlusconi potrebbe rimescolare le carte in tavola aprendo a nuove e diverse prospettive.