Chi è stato a Barcellona non può non essere rimasto a bocca aperta di fronte alla bellezza della Sagrada Familia, esempio architettonico del genio di Gaudì. Eppure, leggenda narra che tra le sue guglie si nasconda un sanguinario segreto. Ne abbiamo parlato con Ricard Reguant, regista spagnolo: sta lavorando al momento proprio su un copione che riguarda Gaudì e i suoi misteri irrisolti. E quale mente si trova sempre alle prese con casi irrisolvibili? Ma naturalmente il più grande detective di tutti i tempi, Sherlock Holmes!
L’intervista a Ricard Reguant
MM : Di recente sta lavorando molto su Sherlock Holmes, a cominciare dalla sua recente pièce presso il Teatro Sala Umberto di Roma, ed ora con un copione cinematografico. Come mai questa scelta?
R.R. : Ho scritto con Cata Munar la commedia su Jack lo Squartatore, un po’ per caso poiché ho dovuto lasciare da parte una commedia per la quale i diritti non sono arrivati per tempo. Pensando a cosa fare, mi sono detto che sarebbe stata una buona idea far apparire Sherlock Holmes sul palco, visto che è passato tanto tempo da quando è stato rappresentato in teatro qualsiasi lavoro in cui appariva la figura di Sherlock. Ovviamente, la sua popolarità grazie alla TV ed al cinema era ed è in forte espansione.
Una volta fatto e visto il successo, ho deciso di scrivere una nuova avventura dedicata al detective inglese, ma questa volta in un “set” che conosco bene: Barcellona e il lavoro dell’architetto Gaudì. Questa idea è piaciuta ad un produttore cinematografico che mi ha suggerito di renderlo una scneeggiatura per un film. Ed eccomi qui, con due opere su Sherlock Holmes insieme a due enigmi storici e reali. (in effetti l’enigma sulla presunta identità di Jack Lo Squartatore non è mai stato risolto, ndt)
Sherlock Holmes e l’ispirazione di Gaudì
MM : Come mai ha pensato di associare Sherlock a Gaudì? Si dice che questo artista abbia lasciato un mistero nascosto proprio nella Sagrada Familia…
R.R.: Anche la morte di Gaudì fa parte di questo grande mistero. Ci sono migliaia di teorie riguardanti i segreti nascosti dietro le sue opere, in particolare quelle del Parco Guell e della Sagrada Familia. Ci si chiede spesso se fosse un massone, se sia stato assassinato, se la stessa chiesa cattolica detestasse i simboli sparsi in tutte le sue opere. Del resto lo definivano un eretico, un negromante, uno stregone. Altri, invece, lo adoravano come se fosse un profeta. La verità non sarà mai conosciuta. Ma io mi sono permesso di rivolgere tutti questi enigmi allo sguardo attento di uno Sherlock Holmes di ormai quasi 70 anni, che osserva e trae le sue conclusioni.
Il fascino senza tempo di Gaudì
MM : Qual è la cosa che più la affascina di Gaudì? Ha mai studiato questo personaggio come artista?
R.R.: A Barcellona, che è la città in cui ho vissuto quasi sempre e dove ho la mia famiglia, la figura di Gaudì è studiata molto attentamente, in quanto è l’attrazione principale che abbiamo e che attira tutto il mondo. La sua vita è piena di misteri e in realtà nessuna biografia dice lo stesso che dicon le altre, poiché i suoi due studi sono stati bruciati poco dopo la sua morte. Un incidente? La realtà è che lasciò alcuni edifici e simboli (i lampioni, i draghi, persino le piastrelle sui pavimenti) davvero impressionanti per il tempo in cui ha vissuto.
Ed è davvero affascinante il mistero dietro Gaudì: se qualcuno, finita questa reclusione, volesse farsi una sua idea e seguire una propria pista, arriverà direttamente in Francia! Dallo scorso 7 marzo le architetture di Gaudì sono diventate digitali. Presso Carrières de Lumières di Les Baux-de-Provence, è stato inaugurato un percorso espositivo, accessibile fino al 3 gennaio 2021, Gaudí, architecte de l’immaginario. Buona caccia atutti!