I risultati dello studio di ricercatori del VIMM e Università di Padova sono pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Cell Metabolism. Depositata la richiesta internazionale di brevetto della terapia. Di seguito le informazioni sulla ricerca dei tumori proveniente dal Veneto.
Vimm ed Università di Padova, ecco la recente scoperta
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dell’Istituto veneto di medicina molecolare relativo allo studio terapeutico sui tumori:
“Un nuovo composto sperimentale che blocca la crescita tumorale: è la scoperta di
ricercatori dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM), braccio operativo
della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus, e dell’Università di
Padova.
Lo studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, è stato guidato
dal Professor Luca Scorrano, Ordinario del Dipartimento di Biologia dell’Università di
Padova e Direttore Scientifico del VIMM.
I risultati ottenuti dimostrano che l’angiogenesi, il processo di formazione di nuovi vasi
sanguigni essenziale alla riparazione e rigenerazione dei tessuti, ma anche alla
crescita dei tumori e lo sviluppo delle metastasi, dipende dalla proteina Opa1 presente
nei mitocondri, le centrali energetiche della cellula. Usando un innovativo farmaco
anti-Opa1 scoperto nel loro laboratorio, i ricercatori sono riusciti a bloccare la crescita
tumorale.
Esistono diversi farmaci già in uso clinico che bloccano il processo di angiogenesi e
tolgono nutrienti al tumore impedendogli di crescere, ma spesso questi farmaci non
riescono ad impedire la progressione della malattia. Uno di questi è il bevacizumab,
che viene usato nella cura del cancro del colon metastatico e di altri cancri con
metastasi, come quello del rene, della mammella, e inoltre nei tumori avanzati del
polmone e nel cancro ovarico. Nonostante una comprovata efficacia, diversi tumori
diventano resistenti a questo e altri farmaci simili, che non riescono più a bloccare
l’espansione del tumore.
Partendo da questi presupposti – commenta il Professor Scorrano – ci siamo chiesti
se i mitocondri, le centrali energetiche della cellula implicate in molti dei
processi alla base dei tumori, fossero coinvolti anche nell’angiogenesi.
Abbiamo scoperto che i mitocondri cambiano rapidamente la propria forma
quando l’angiogenesi si attiva, un’indicazione della loro partecipazione al
processo di formazione di nuovi vasi sanguigni.
La verifica della domanda di ricerca
Un’analisi bioinformatica, condotta con potenti computer dal Professor Gabriele Sales del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, ci ha indicato che la proteina mitocondriale Opa1 poteva essere implicata in questi repentini cambiamenti di forma durante l’angiogenesi.
La Dottoressa Stéphanie Herkenne, ricercatrice post-dottorato belga che ha passato 6 anni a Padova al VIMM ed al Dipartimento di Biologia e autrice principale
dell’articolo, ha verificato che effettivamente l’attivazione di Opa1, responsabile del
controllo della forma e di molte funzioni dei mitocondri, è essenziale per
l’angiogenesi: se Opa1 non viene attivata, l’angiogenesi non può procedere.
L’inattivazione genetica del gene Opa1 nelle cellule dei vasi sanguigni blocca in
esperimenti di laboratorio la crescita e le metastasi di tumori, due processi che
dipendono appunto dall’angiogenesi.
Usando un composto sperimentale che blocca Opa1, scoperto nel laboratorio nel
laboratorio del Prof. Scorrano e per il quale Fondazione per la Ricerca Biomedica
Avanzata – VIMM e Università di Padova hanno già depositato la domanda di brevetto
internazionale, i ricercatori hanno notato una riduzione della crescita dei tumori
sperimentali che oscilla tra il 70 e l’80%.”
Sono questi gli attuali sviluppi della ricerca dell’istituto veneto sui tumori. Sugli attuali dati occorrerà ulteriore lavoro e tempo, ma la strada imboccata pare promettere importanti risultati.