Ci sarà anche Richard Gere il 23 ottobre a Palermo tra i testimoni al processo Open Arms a carico di Matteo Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per i fatti risalenti all’agosto del 2019. A renderlo noto è stato lo stesso Salvini ieri durante un comizio elettorale ad Assisi.

Richard Gere al processo Open Arms contro Salvini: ecco cos’è successo

Nell’agosto di due anni fa Salvini aveva impedito ai 164 migranti sulla nave della Ong spagnola di sbarcare sulle coste di Lampedusa. Nello stesso mese Richard Gere aveva fornito aiuto ai migranti e all’equipaggio della nave, motivo per cui sarà ascoltato in tribunale come testimone. Allora l’attore americano durante una conferenza stampa a Lampedusa aveva dichiarato:

Non sono interessato a Salvini, i politici invece di aiutare queste persone le demonizzano e questo deve finire e può finire se lo facciamo finire noi. Il mio unico interesse è aiutare questa gente.

Salvini ieri ha polemizzato sui costi che la presenza dell’attore al processo avrà sui contribuenti italiani. Ha poi affermato:

Non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, alle italiane e agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi. […] Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale.

Parlando ancora del processo, Salvini ha affermato che la presenza dell’attore sarebbe inammissibile in altri Paesi, e ha proposto ironicamente di invitare anche Lino Banfi e Checco Zalone. Il leader della Lega ha poi tirato in ballo l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli altri membri del governo M5S-Lega, affermando di volerli citare come testimoni in suo favore.

Giulia Panella

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