Dopo il Super Bowl di questa notte, Bernard Reedy, wide receiver dei New England Patriots, tornerà alla sua (normalissima) vita, senza neanche rilassarsi un attimo.
Reedy tornerà al lavoro: al suo vero lavoro, quello che pratica in maniera continuativa da molti anni, al termine di ogni stagione, e che prevede uno stipendio da $11 all’ora.
In un’intervista rilasciata ad ESPN, il 26enne originario di St. Petersburg, Florida, ha dichiarato che, quando non è in campo, torna a lavorare nella sua città natale, dove svolge la professione di autista per Car Ride, un’azienda di trasporti per persone disabili e su sedie a rotelle.
Svolge quest’attività fin dal 2015, anno in cui è stato rilasciato dagli Atlanta Falcons, team nel quale ha iniziato la sua carriera da professionista.
Quel lavoro, come da lui stesso dichiarato, è stato indispensabile nei periodi difficili della sua carriera, la quale è stata spesso travagliata a causa di infortuni e cambi di squadra.
Nel 2014, infatti, gli venne proposto il primo contratto da professionista dai Falcons prima di essere rilasciato il 2 settembre 2015.
Il 5 febbraio 2016 viene ufficializzato il suo passaggio nei Buccaneers, ma il successivo 3 settembre viene messo fuori squadra. Il 21 dicembre torna a far parte del team, per poi vedersi definitivamente revocato il contratto il 17 novembre 2017.
Pochi giorni dopo entra nel roster dei Patriots: anche qui viene più volte rilasciato o messo ai margini del progetto, ma alla fine (esattamente il 18 gennaio 2018) ritorna in squadra.
E questa notte sarà uno dei protagonisti del Super Bowl LII.
Ha dichiarato che nei momenti in cui era giù di morale, a causa delle delusioni nel mondo del football, lui pensava di poter servire molto di più alle persone in difficoltà, che avevano problemi anche solo nel fare un semplice passo in avanti.
“Quella è una cosa molto più seria del giocare a football” ha detto.
In qualità di autista di Car Ride, Reedy è in grado di lavorare fino a 3 giorni a settimana durante il periodo della off-season, dovendo far combaciare perfettamente gli impegni lavorativi con i programmi di allenamento.
Quando era nei Buccaneers decise di non prendere l’aereo per sfuggire all’uragano Irma insieme ai suoi compagni di squadra, ma piuttosto di rimanere a terra e aiutare i clienti di Car Ride a raggiungere i centri di evacuazione più vicini.
Ovviamente, Reedy non è l’unico giocatore della NFL a dover fare altri lavori per poter far entrare del denaro extra nelle proprie tasche.
È il caso ad esempio di A.J. Francis, che durante la sua permanenza nei Miami Dolphins ha lavorato come autista per Uber, guadgando dai $40 ai $50 all’ora.
O anche Brandon Copeland dei Detroit Lions, il quale lavora regolarmente come remote analyst presso la Weiss Multi Strategy Advisers di New York, azienda che si occupa di investimenti e gestione patrimoniale.
Reedy è pronto per il Super Bowl. “Il mio lavoro è quello di essere pronto, rispettoso, ascoltare il coach ed essere la persona ottimista di sempre. Sarò sempre pronto, indipendentemente da quello che potrebbe accadere“.
La sua attitudine al lavoro ha anche impressionato il suo attuale head coach, Bill Belichick. “È un bravo ragazzo, lavora sodo e ha sempre fatto tutto quello che gli abbiamo chiesto di fare“.
Gli resta solo un’altra partita, l’ultima della stagione, la più importante.
Dopo sarà libero di ritornare alla sua vita.
“A volte non so nemmeno cosa dire. Mi rendo conto di essere fortunato e in alcuni momenti mi viene voglia solo di sedermi e ringraziare Dio per essere nella posizione in cui mi trovo oggi”.