Coronavirus: Germania, aumenta l’indice di contagio, passo indietro sulle riaperture

In Germania l’indice dei contagi da coronavirus è aumentato dopo un primo allentamento delle misure restrittive.

Tornano ad aumentare i contagi 

Marcia indietro per la Germania. Dopo un allentamento delle misure da lockdown, che aveva visto la riapertura di alcune attività, l’indice di contagio è tornato a salire e a raggiungere la soglia critica. Dal 20 aprile era iniziata una cauta e graduale ripartenza  di alcune attività come negozi, concessionarie di auto, punti vendita di biciclette, librerie e in Sassonia addirittura scuole. Ma purtroppo proprio negli ultimi due giorni il tasso di contagio è salito di nuovo. Il cosiddetto R0, indice che definisce il numero di persone infette da coronavirus, è tornato negli ultimi due giorni vicinissimo alla soglia critica; 1 e 0,96. Due settimane fa era sceso a 0,7. Lo annuncia il Robert Koch Institut (RKI) nel suo rapporto quotidiano sullo stato della pandemia. L’indice R0 indica che il corso dell’epidemia rimane costante, con un numero identico di guariti, nuovi contagiati e morti.

Accesso dibattito sulle riaperture

In Germania è vivo il dibattito sulle riaperture, reso ancora più difficile dal coordinamento tra stato centrale e Land. Il dato di contagio è aumentato e questo rafforza la posizione di chi si batte per una maggiore cautela alla riapertura. Tra questi Angela Merkel e gli esperti del RKI. “Le persone devono rimanere ancora il più possibile a casa se vogliamo difendere i nostri successi comuni”, ha dichiarato il direttore del Koch Institut, Lothar Wieler. La cancelliera tedesca è intervenuta insistendo che è fondamentale riportare l’indice di contagio sotto 1 se si vuole vincere la pandemia da coronavirus. I Leander, al contrario spingono per un’accelerazione ai tempi di riapertura. Il sistema federale tedesco rende difficile il coordinamento nella fase di ripartenza, producendo delle differenze importanti che rischiano di portare conseguenze per l’economia. Il presidente del Parlamento ed ex ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che “è assolutamente sbagliato subordinare tutto alla salvaguardia della vita umana” ma ha anche consigliato a “non lasciare le decisioni interamente nelle mani dei virologi e di tenere conto di tutte le implicazioni economiche, sociali e psicologiche”.

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