18 agosto 1936, Santa Monica (California): nasce l’attore e regista Robert Redford. Redford si avvicina alla recitazione mentre studia arte al Prat Institut di New York. E’, inoltre, proprio uno dei suoi professori ad assegnarli il suo primo ruolo a Broadway nel 1958. Due anni dopo inizia anche la sua carriera televisiva. Dal 1960, infatti, ottiene i suoi primi ruoli nelle serie tv Playhouse 90, The Deputy, Perry Mason, Alfred Hitchcock presenta e Ai confini della realtà. Nel 1962 esce infine la pellicola che segna il suo esordio nel grande schermo, Caccia di guerra di Denis Sanders.

Robert Redford: un film per decade

Il sodalizio tra Redford e il cinema è durato per quasi 60 anni. Un sodalizio costellato da successi sia come attore che come regista. Qui abbiamo voluto ripercorrere la sua carriera attoriale, selezionando un film particolarmente significativo per ogni decade di attività.

Butch Cassidy and the Sundance Kid (George Roy Hill, 1969)

Paul Newman e Robert Redford nel set di Butch Cassidy - Photo Credits: filmalcinema.com
Paul Newman e Robert Redford nel set di Butch Cassidy – Photo Credits: filmalcinema.com

Butch Cassidy è un film western che racconta la storia dell’omonimo criminale a capo della Hole in the Wall Gang. Il film inizia con lui e il suo fidato braccio destro, Sundance Kid, che ritornano a Hole-in-the-Wall (Wyoming). Lo fanno per ricongiungersi proprio con la loro banda. Tuttavia, scoprono che uno degli altri membri ha preso il posto di Butch come capo. Comincia allora una sfida per la leadership del gruppo che viene vinta da Butch. Da qui la pellicola narra tutta una serie di avventure e attività criminali che gli uomini vivono. Qui Redford interpreta uno dei due protagonisti, Sundance Kid. Ad affiancarlo, nel ruolo di Butch, c’è un’altra leggenda del cinema, Paul Newman.

Tutti gli uomini del presidente (Alan Jay Pakula,1976)

Questa pellicola racconta la storia di una delle più famose inchieste giornalistiche contemporanee. Tutto inizia quando degli uomini si introducono illegalmente nel quartier generale del Partito Democratico statunitense. I colpevoli vengono identificati e portati in tribunale. Bob Woodward, un giornalista del Washington Post, va ad assistere al processo. Lì sente che uno di essi dichiara di lavorare per la CIA. Questo porta lui e il collega Carl Bernstein a volere scavare più a fondo sulla vicenda. La loro indagine fa scoprire tutta una serie di eventi poco chiari e illeciti. Essi sembrano collegarsi alla campagna di rielezione del presidente statunitense Richard Nixon (1913-1994) e coinvogere le più alte cariche govenative. In questo film Robert Redford interpreta uno dei due protagonisti, Woodward. Nel ruolo di Bernstein vediamo un’altra star d’eccezione, Dustin Hoffman.

La mia Africa (Sydney Pollack, 1985)

Robert Redford e Meryl Streep sul set de La mia Africa - Photo Credits: filmaffinity.com
Robert Redford e Meryl Streep sul set de La mia Africa – Photo Credits: filmaffinity.com

La mia Africa è una commedia romantica che ha come protagonisti Redford e l’attrice Meryl Streep. Quest’ultima interpreta una giovane donna, Karen Blixen, che si reca in Kenya per raggiungere il suo futuro marito. Durante il viaggio incontra Denys Finch Hatton (Redford), un cacciatore dallo spirito molto avventuriero. I due vanno subito d’accordo e rimangono in contatto anche dopo che la donna si è stabilita nella sua nuova casa. Nel frattempo il matrimonio di Karen va sempre peggio. Il marito la tradisce ripetutamente e ad un certo punto la contagia con la clamidia. Dopo questo fatto la donna si reca per due anni in Europa per curarsi. Al ritorno in Africa le cose nel suo matrimonio però non migliorano e si separa definitivamente dal compagno. Ciò la porta ad avvicinarsi sempre di più a Denys e ad iniziare una relazione con lui.

I signori della truffa (Phil Alden Robinson, 1992)

Il film racconta le vicende dei membri di un’agenzia di pen-test. Questa compagnia si occupa di sicurezza informatica. Solitamente vengono ingaggiati da enti e società per testare i sistemi di sicurezza e prevenire gli attacchi informatici. I membri di questa azienda, però, non hanno un passato immacolato. Molti di essi, infatti, sono stati accusati di diversi tipi di crimini informatici. Anche l’uomo a capo di tutto, Martin Bishop, non è da meno. Quest’ultimo, tuttavia, è riuscito ad ottenere una nuova identità e a ripartire da zero con la sua vita. Le cose cambiano quando due uomini lo approcciano dicendo di conoscere il suo passato. Minacciano, inoltre, di denunciarlo se non accetta il lavoro che gli propongono. L’uomo e i colleghi si mettono quindi all’opera venendo coinvolti in vicende non molto limpide. Il Nostro qui ricopre il ruolo del protagonista, Bishop.

Spy Game (Tony Scott, 2001)

Robert Redford e Brad Pitt sul set di Spy Games - Photo Credits: comingsoon.it
Robert Redford e Brad Pitt sul set di Spy Game – Photo Credits: comingsoon.it

Siamo nel 1991. Gli Stati Uniti stanno per portare a termine un importante accordo con la Cina. Un evento, tuttavia, rischia di far saltare ogni cosa. Un agente della CIA, Tom Bishop (Brad Pitt), viene arrestato in Cina. La situazione viene allora presa in mano da Nathan D. Muir (Robert Redford), agente veterano e mentore dello stesso Bishop. Raccoglie una squadra di agenti e si reca sul posto. Da qui partevuna rocambolesca serie di vicende per riportare a casa la giovane spia e capire cos’è realmente successo.

All Is Lost (Jeffrey C. Chandor, 2013)

In questa pellicola Redford dimostra tutto il suo talento. Infatti, per tutto il film è l’unico attore in scena. Interpreta un uomo che sta navigando in solitaria a largo dell’oceano indiano. Le cose precipitano quando la sua barca urta un container alla deriva. L’uomo esce illeso da questa primo incidente, riuscendo a riparare i danni provocati dall’urto. Poco dopo, però, deve affrontare anche una grossa tempesta. Quest’ultima ha la meglio sull’imbarcazione facendola affondare. Il Nostro si trova, quindi, disperso in mezzo all’acqua, aggrappato ai resti della sua barca. Inizia, dunque, una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

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Giorgia Silvestri