Negli ultimi due anni l’emergenza pandemica da Coronavirus ha innescato una crisi economica che rischia seriamente di minare la stabilità del Paese. Non che prima le cose andassero meglio, ma di sicuro non erano peggiori di adesso. Nelle scorse settimane, in particolare, si è registrato un innalzamento costante dei prezzi. Dal settore alimentare a quello dell’abbigliamento, passando per l’energetico e le spese casalinghe, nei prossimi mesi le tasche degli italiani saranno messe a dura prova. Proprio per questo, nel corso di un’intervista con Il Messaggero, riporta Open, il ministro Roberto Cingolani ha proposto una soluzione che garantirebbe non solo ai cittadini, ma anche alla nazione, un risparmio piuttosto considerevole.
Ricorrere alle nostre risorse energetiche per risparmiare, l’alternativa di Roberto Cingolani
La possibilità di ulteriori rincari era nell’aria già da diverso tempo. A tal proposito, il Governo si era immediatamente mobilitato per la stesura di nuove misure e di una Legge di Bilancio che potessero contrastare il fenomeno del rialzo. Sfortunatamente, però, le alternative presentate dall’esecutivo non hanno riscontrato il favore dei sindacati, i quali hanno deciso di scendere in piazza, tantomeno delle altre forze politiche. Non a caso, lo stesso Giuseppe Conte si era recato al Colle per affrontare suddette problematiche direttamente con il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
E così, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha cercato di trovare una risposta efficace alla drastica situazione finanziaria dell’Italia. Stando alle sue parole, fa sapere Open, una valida alternativa per contrastare l’aumento delle spese potrebbe essere quella di puntare sulle nostre risorse energetiche. In breve, incentivare la produzione nazionale di materie prime a discapito dell’importazione. “Abbiamo deciso che era meglio comprare gas all’estero invece di utilizzare il nostro – ha dichiarato – E ci troviamo a dover potenziare le rinnovabili il più rapidamente possibile. Ma non si fa in due anni. Quindi nei prossimi 12-18 mesi dobbiamo muoverci anche in altre direzioni. Come quella di aumentare la produzione nazionale di gas con i giacimenti già aperti“. “Potremmo aumentare di una quantità non esagerata […]”, ha aggiunto, ma potrebbe esserci “sicuramente una riduzione (dei costi) interessante“.
Infine, sempre secondo Cingolani, è fondamentale agire al più presto, prima che la situazione raggiunga livelli eccessivamente drastici.
Scritto da Diego Lanuto.
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