L’atteso live di Roberto Vecchioni, registra sold out alla Sala Sinopoli Dell’Auditorium Parco Della Musica. Il “professore” è nella capitale per presentare l’Infinito, nuovo album
Il concept album L’infinito di Roberto Vecchioni, è stato pubblicato lo scorso ottobre, a distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico
Il lavoro racchiude 12 brani inediti e il ritorno eccezionale sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto Vecchioni nel singolo “Ti Insegnerò a volare”, ispirato al grande Alex Zanardi.
Due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolve nella liquidità e nella precarietà culturale, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia del campione è la metafora della “passione per la vita che è più forte del destino”.
“Questo brano – racconta Vecchioni – si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che non c’è, non esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare oppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura”.
Un album manifesto, “Non dodici brani, ma un’unica canzone divisa in 12 momenti”, in una dimensione temporale verticale che rinvia al tema dalle suggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito al di qua della siepe, dentro noi stessi.
L’album è il frutto della collaborazione di un team d’eccezione, Lucio Fabbri (produzione artistica): pianoforte, piano elettrico, organo Hammond, violino, viola, fisarmonica, basso elettrico e chitarra elettrica; Massimo Germini: chitarra classica e acustica, chitarra 12 corde, mandolino, bouzouki, ukulele, liuto cantabile; Marco Mangelli: basso fretless; Roberto Gualdi: batteria e percussioni.
L’infinito vanta anche la collaborazione con Morgan in Come è Lunga La Notte, brano autobiografico. Il brano Giulio è ispirato alla storia di Giulio Regeni. Cappuccio rosso è una canzone ispirata ad Ayse, una guerrigliera che muore contro l’Isis. Formidabili quegli anni è un brano autobiografico che parla del 1968. Sul palco con Vecchioni: Lucio Fabbri, pianoforte e violino, Massimo Germini alla chitarra acustica, Antonio Petruzzelli al basso, Roberto Gualdi alla batteria.
La nostra photogallery è a cura di © Valerio Sablone