#ROCKMEMORIES#9: U2
” #Rockmemories è un modo di ricordare artisti di oggi e di ieri legati alla mia vita, una vita che ha una sola passione: quella per la musica ed il rock in particolare, strizzando un occhio ai vinili che fanno parte della mia collezione.
Condividere periodicamente con voi i miei ricordi sarà come creare insieme una colonna sonora: ognuno di noi ha giorni felici e meno felici che la musica, come per magia, può riportare alla mente e suscitare #emozioni evocare #volti e farci #sognare “
Pasquale Colosimo
Era una bella giornata d’estate.
Io me ne stavo sotto casa con la mia bellissima bicicletta, una girardengo rossa, stanco del solito giro che facevo restando sempre in zona, decisi di andare da mia zia.
Non ci andavo spesso, abitava, e ancora abita, nella parte più alta del paese. Per chi non conosce Sersale, questo è un paese che si sviluppa su una collina e quando si arriva dalla litoranea e si sale per la provinciale da 0 a 800metri, lo vedi abbarbicato sulla collina che sembra un dinosauro… ma questa è veramente un’altra storia.
Torniamo a quella bella giornata d’estate.
Quando arrivai c’era mio zio, che d’inverno portava sempre tutti noi ragazzi in Sila sulla neve per farci divertire, e naturalmente i miei cugini, tutti più grandi di me, con i quali trascorsi un bel pomeriggio perché la strada li sotto casa di zia era più larga per farci fare gli “scapestrati” con le bici.
In un momento di pausa tra un’impennata e l’altra, entrai in casa. Un altro dei miei cugini stava in camera sua così entrai per fare due chiacchiere e riposare, visto che non mi ero fermato un attimo con la mia bici ed ero sudato. Ascoltava qualcosa in radio e io mi fermai: ero, e sono, molto curioso quando suona una radio!
Mi disse: “Sono gli U2.”
Io non commentai, ma restai lì in silenzio perché quella musica mi aveva colpito molto.
Accanto a me c’erano un po’ di musicassette e cosi iniziai a guardarle una per una: gruppi mai sentiti prima, nomi strani come Talking Heads, The Smiths e tanti altri.
Erano gli anni 80.
Nel frattempo la musicassetta (non era la radio) suonava “Heartland” dell’album “Rattle And Hum” e io, come per magia, fui rapito dalla canzone e mi immaginai di stare viaggiando in aria e guardare il mondo correre sotto di me. Una sensazione strana ma bella allo stesso tempo, che mi capita di provare ancora adesso ascoltando la musica.
Alla fine arrivò il momento di tornare a casa e chiesi a mio cugino se mi poteva prestare qualche cassetta, così da poterle doppiare con il mio stereo nuovo a doppia cassetta (vi ricordate? ve ne ho parlato in una delle mie storie precedenti).
“Certo!” mi disse “prendi quelle che vuoi.”
Io allora senza esitare presi appunto “Rattle And Hum”, ricordo che erano due cassette, presi una dei Talking Heads e lasciai gli Smiths perché mia cugina che entrò in quel momento mi disse che non mi sarebbero piaciuti: musica strana mi disse…
Il giorno dopo comprai subito le musicassette vergini e passai tutto il pomeriggio a casa nella mia camera piena di poster ad ascoltare ancora una volta gli U2 e a duplicare le cassette.
“Rattle and hum” è il sesto album degli U2 pubblicato nell’ottobre 1988 e fu l’album di svolta per loro, spariscono le sonorità new wave e c’è più rock misto al blues (“when love comes to town” duetto meraviglioso con il grande B.B. King), con pezzi live e inediti, insomma: secondo me uno degli album più belli del gruppo.
Oggi conservo il doppio vinile, che sto ascoltando adesso mentre scrivo questa storia. In questo istante la puntina solca la traccia numero quattro del lato B dopo l’introduzione “Freedom For My People”, ovvero “Silver And Gold” che io amo in modo particolare!
This song was written in a hotel room in New York City
Right about the time a friend of ours, Little Steven
Was putting together a record of artists against apartheids
It’s a song written about a man in a shanty town outside of Johannesburg
A man who’s sick of looking down the barrel of white South Africa
A man who is at the point where he is ready to take up arms against his oppressor
A man who has lost faith in the peace makers of the West
While they argue and while they fail to support a man like Bishop Tutu
And his request for economic sanctions against South Africa
Am I bugging you?
Don’t mean to bug ya
Ok Edge, play the blues
(Ti sto infastidendo?
Non voglio insultarti
Ok Edge, suona il blues, ndr)
E parte un assolo spettacolare, da brividi, ascoltatelo!
Il grande Little Steven, di cui si parla all’inizio
“a proposito del tempo in cui un nostro amico, Little Steven, stava mettendo insieme un disco di artisti contro l’apartheid…”
l’ho visto in concerto l’altro ieri ed ho avuto l’onore di fotografarlo…
…ma questa è un’altra storia!
PS: sono legato a questo disco perché mi ricorda mia cugina e quel lontano pomeriggio d’estate. Non gliel’ho mai detto e non ho più il modo di dirglielo ma, a me, gli Smiths, piacciono molto!
Pasquale Colosimo