Rock Memories è un modo di ricordare artisti di oggi e di ieri legati alla mia vita, una vita che ha una sola passione: quella per la musica ed il rock in particolare, strizzando un occhio ai vinili che fanno parte della mia collezione.
Condividere periodicamente con voi i miei ricordi sarà come creare insieme una colonna sonora: ognuno di noi ha giorni felici e meno felici che la musica, come per magia, può riportare alla mente e suscitare #emozioni evocare #volti e farci #sognare “
Pasquale Colosimo
Vi ricordate quando vi parlai della mia radio, della mia prima radio, dove tutto ebbe inizio?
Nella mia prima storia infatti vi ho raccontato di come, attraverso quella radio, mi ritrovai catapultato nel meraviglioso mondo della musica. Vi ho rivelato di come, ragazzino, mi innamorai dei gruppi che ascoltava mia sorella. Era la prima storia ed era proprio quella della radio, dove vi ho parlato dei Duran Duran e della mia prima musicassetta.
Con il passare degli anni dopo quella radio a doppia cassetta e dopo lo stereo con il lettore cd, arrivò anche il mio giradischi e con tutti e tre ne ho ascoltata tanta di musica!
Naturalmente ne ascolto tutt’ora e chissà quanta ne ascolterò ancora perché la mia vita senza musica sarebbe spenta e non credo di venir contraddetto quando affermo che la vita di tutti sarebbe veramente triste senza musica!
Durante la mia “evoluzione” musicale sono passato in breve tempo dalla musica pop degli anni 80 al Rock. Quel Rock anni 70 che ha personificato la rivoluzione di una generazione, il movimento hippie, il grande concerto di ferragosto del 1969 a Woodstock, la musica prog con quei grandi pezzi che duravano anche più di 10 minuti, una meraviglia, per poi tornare di nuovo alla musica anni 80 che poi è la mia passione più forte.
Me ne stavo ore e ore ad ascoltare con le mie vecchie cuffie i Depeche Mode, i Talk Talk, Gary Numan, l’elettronica che si mischiava con il pop/rock, la musica post punk dei Joy Division che amo e ovviamente quella dei THE CURE.
“i miei” THE CURE di cui vi ho parlato in altre storie e che sicuramente tornerò a rendere protagonisti più in là in altri ricordi.
Oggi vi voglio parlare invece di una calda estate di inizio secolo. Era il 2002, se non ricordo male, e io ero rientrato in paese dopo aver vissuto per quasi due anni vicino Milano. Mi ero trasferito al nord perché avevo trovato lavoro in una famosa vecchia fabbrica di tessuti, ormai chiusa. Nel tempo libero, insieme ad un caro amico, “viaggiavamo” in giro per la città e andavamo a qualsiasi concerto pur di ascoltare musica, bere qualcosa e poterci tuffare dentro la mischia e assaporare l’adrenalina dei live!
Ma tutto passa e, come vi stavo dicendo, ero rientrato in paese e avevo ripreso le buone abitudini: me ne andavo in giro con gli amici a bordo della mia renault Clio nera. Spesso, quando non trovavo nessuno da coinvolgere, andavo in Sila anche da solo perché avevo trovato un posto da dove si può ammirare un paesaggio meraviglioso: si riesce a vedere il mare, il golfo ionico, tutta la costa che va da Soverato fino a Crotone. Insomma una meraviglia credetemi! Il bello è che è rimasto ancora così anche oggi e ogni volta che torno giù non posso fare a meno di tornarci. Ma sto divagando, torniamo a noi.
Quel periodo, grazie a degli amici in comune, conobbi una ragazza: Francesca. Con lei mi trovavo bene perché avevamo molto in comune. Era una ragazza strana, estroversa, particolare, con tanta rabbia e tanta voglia di fare dentro, come del resto lo ero anche io!
Diventammo subito Amici, e ancora oggi lo siamo. Stavamo sempre insieme quel periodo e spesso andavamo lì in quel posticino sulla Sila ad ammirare quel panorama meraviglioso ascoltando ottima musica. Io naturalmente gli feci conoscere i The Cure, anche se lei qualcosa già conosceva, e lei di rimando mi fece conoscere un gruppo di cui io prima di quel giorno ignoravo perfino l’esistenza.
In quelle giornate caldissime d’estate noi stavamo lì, sdraiati sotto un albero che ci faceva ombra e, tra una sigaretta e l’altra, neanche parlavamo ma ascoltavamo quel gruppo perdendoci fino a sera!
Loro erano, e sono, i the Black Heart Procession eil cd era “2”.
Non so più quante volte ho ascoltato questo album, in particolare il pezzo “A Light So Dim”.
I The Black Heart Procession sono un gruppo alternative rock statunitense proveniente da San Diego.
Questo album, “2” appunto, pubblicato nel 1999, viene considerato dai più il loro lavoro più originale. Nei brani si amalgamano alcuni arrangiamenti delle marce funebri e delle tradizioni musicali americane, con un’attitudine lo-fi.
L’album viene indicato dalla critica musicale anche come uno degli album più rappresentativi del post rock degli anni novanta.
Nella loro musica si sente sia l’influsso di cantautori esistenzialisti quali Nick Cave e Nick Drake che del roots rock americano con in aggiunta, appunto, un’impronta lo-fi. I loro dischi sono prevalentemente cupi, intimisti e raramente si aprono in momenti liberatori.
Io ero già dentro questo genere di musica, ma dopo aver ascoltato questo gruppo me ne innamorai ancora di più.
Questo di album lo amo in particolare perché associo al suo ricordo quelle giornate sdraiato lì con la mia amica ad assaporare la magia che ci trasmetteva il suo ascolto.Ma “2” non è il solo album dei The Black Heart Procession ad essere meraviglioso. Ne hanno pubblicato altri cinque, l’ultimo nel 2009, che naturalmente io conservo nella mia collezione di vinili!
Due anni fa sono venuti qua a Roma per un live. Si sono esibiti in un locale a San Lorenzo e io, naturalmente, visto che li aspettavo da anni, sono andato ad ascoltarli e non solo: fortunatamente sono riuscito ad avere anche il pass foto e quindi li ho anche fotografati! Inutile dirvi che fu un concerto meraviglioso e, ciliegina sulla torta, sono riuscito anche a farmi autografare un vinile…
Che emozione…
…ma questa è un’altra storia!
L’artista:
The Black Heart Procession Nati nel 1997 come progetto parallelo di due membri dei Three Mile Pilot, il cantante Pall Jenkins ed il tasterista Tobias Nathaniel, si è costituito come gruppo vero e proprio l’anno seguente con l’aggiunta di Mario Rubalcaba alla batteria.
L’ALBUM:
- The Waiter No. 2
- Blue Tears
- A Light So Dim
- Your Church Is Red
- When We Reach the Hill
- Outside the Glass
- Gently Off the Edge
- It’s a Crime I Never Told You About the Diamonds in Your Eyes
- My Heart Might Stop
- Beneath the Ground
- The Waiter No.