I Rolling Stones tornano con il rock di “Living in a ghost town”. E’ un pugno nello stomaco, una canzone destinata a fotografare questo momento e restare nella storia, così come loro, le pietre miliari della nostra storia musicale. Non una canzone creata per l’occasione e volta a dare una “impression” di questo momento, si tratta di un brano già registrato in parte prima di questi giorni di lockdown, tra Los Angeles e Londra, e concluso a distanza.
L’annuncio è avvenuto tramite Instagram, ormai il canale più utilizzato per il lancio di tutte le novità degli artisti, ed è subito Rolling Stones mania. il brano è accompagnato da uno straordinario video che percorre velocemente le strade deserte di Cape Town, Kyoto, Londra, Los Angeles, Margate, Oslo, Toronto, quasi come un documentario. “Living in a ghost town” potrebbe anticipare un nuovo album al quale Mick Jagger e compagni stavano già lavorando. E’ il primo pezzo originale della band dal 2012. Nel 2016 era uscito un album di cover.
I Rolling Stones raccontano il lockdown
Il batterista Charlie Robert commenta così su Instagram: “Mi è piaciuto lavorare su questo brano. Penso che catturi uno stato d’animo e spero che le persone che lo ascoltano siano d’accordo”.
Il testo del brano è il preciso ritratto di quello che stiamo vivendo in questo momento storico, ma senza eccessi sdolcinati e banalizzazioni, parole dirette, decise, senza fronzoli, come da tradizione rock dei Rolling Stones
Le parole sono d’impatto e possono essere definite “da brividi”:
“Sono un fantasma
che vive in una città fantasma
tu puoi venire a cercarmi
ma non posso essere trovato
puoi cercarmi
son dovuto scendere sottoterra
la vita era così bella
poi siamo stati tutti rinchiusi
mi sento come un fantasma
che vive in una città fantasma”
L’istantanea di un momento che non potremo dimenticare, che racchiude, nell’apparente semplicità del testo, la solitudine, il senso di claustrofobia, gli affetti, la vita di un mondo che sembra non esista più. Il mordente rock lascia però spazio alla malinconia ma anche alla vitalità e all’energia di quella musica che annulla le distanze e ci aiuta ad affrontare le difficoltà con speranza e fiducia nell’attesa di poter assistere nuovamente ad un concerto dei veterani della musica.
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