Roma, bar e ristoranti in attesa dell’ordinanza per i tavolini all’esterno

Roma è ripartita il 18 maggio, ma bar e ristoranti ancora aspettano un’ordinanza per posizionare i tavolini all’esterno dei propri locali. Ancora non sono state infatti stabilite dal comune le percentuali di occupazione del suolo pubblico da concedere ed il procedimento per la richiesta delle concessioni.

Le delibere sul tema

Sono quattro attualmente le delibere sul tema, e in Aula l’impossibilità di trovare un compromesso sembra motivare il ritardato provvedimento. Il Pd voleva fissare nell’utilizzo del suolo pubblico la libertà al 35% per la Città storica e al 50% al di fuori. FdI invece, optava per un utilizzo della superficie totale non inferiore a quella interna. Anche nella maggioranza c’erano discrepanze, tra il parere del presidente della commissione Commercio Coia, verso un via libera totale nell’utilizzo degli spazi, e il pensiero più moderato dell’assessore Carlo Cafarotti.

Eliminazione della tassa di occupazione del suolo pubblico

La sindaca di Roma Virginia Raggi sembrerebbe confermare un provvedimento che verrà ufficializzato nelle prossime ore. Aveva già anticipato su La7 a Non è l’Arena la sua intenzione di eliminare la COSAP, la tassa di occupazione del suolo pubblico. A tal proposito era già stato raggiunto un accordo con il Governo. Dichiara “Possiamo rassicurare tutti i commercianti romani, per i quali mi sono battuta dal principio per eliminare per il 2020 la tassa di occupazione del suolo pubblico. A Roma togliere la tassa costa 90 milioni, ma noi lo facciamo”.

Estensione dello spazio e del numero di tavolini all’esterno

Nella sua intervista di poche ore fa a Sky TG24 la sindaca si complimenta con i suoi concittadini per la responsabilità dimostrata nella Fase 1 e anticipa un importante provvedimento. In merito alle attività di bar e ristoranti ufficializza l’imminente approvazione di un’ordinanza per consentire agli esercenti di potersi ancora di più espandere, per essere agevolati nel rispetto delle norme sul distanziamento fisico. Meno tavoli all’interno, cerchiamo di portare più tavoli all’esterno”, afferma la sindaca . L’attesa della normativa è da attribuire, sottolinea la Raggi, alla peculiarità del centro di Roma. In quanto patrimonio dell’UNESCO, la Capitale necessita di una serie di prescrizioni a tutela dei monumenti. Da considerare è anche l’affluenza turistica in prospettiva della riapertura delle frontiere.

Caos tra i pubblici esercizi nell’attesa del nuovo provvedimento

Nell’attesa di risposte concrete, i pubblici esercizi cercano alternative per poter svolgere la propria attività, nel rispetto delle distanze. Senza indicazioni ben precise gli imprenditori sono costretti ad improvvisare da soli, ritagliandosi i propri spazi. A Roma dunque, non potendo aspettare un’ordinanza ufficiale, molti bar e ristoranti hanno già iniziato ad occupare piazze, strade e marciapiedi con tavolini, sedie, ombrelloni e dehors.