I revisori dei conti della capitale hanno bocciato il bilancio consolidato del comune. La maggioranza lo ha però approvato ugualmente in Aula.
Un’altra giornata di passione ieri per la giunta 5 Stelle della Capitale. Il suo organo indipendente di revisione dei conti, l’OREF (Organo di Revisione Economico-Finanziaria), ha infatti bocciato il bilancio consolidato del comune di Roma. Il Bilancio consolidato è un documento che riporta sia i dati del bilancio del comune sia quelli delle società partecipate e/o controllate direttamente dall’ente. Tale documento deve essere approvato entro il 30 settembre di ogni anno, anche se riveste una minore importanza rispetto per esempio al bilancio di previsione o a quello consuntivo.
Secondo quanto scrive l’OREF nella sua relazione, «le risultanze esposte nel bilancio rappresentino in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale ed esprime parere non favorevole all’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2016». Pertanto, il comune viene invitato ad «adottare i provvedimenti di competenza potenziando le strutture preposte al controllo e alla verifica dei rapporti con le società partecipate».
Il nodo è tutto nei bilanci delle società partecipate. In particolare, la lente dei revisori si è soffermata sui crediti e sui debiti che le società hanno nei confronti del comune di Roma. A destare maggiore preoccupazione è ovviamente l’ATAC, il pachiderma con debiti da far tremare i polsi. Secondo l’OREF, sarebbero 293 milioni di euro ad aver bisogno di chiarimenti.
Ad agosto, la presidente dell’OREF aveva dichiarato al Messaggero «Come revisori dei conti abbiamo spedito già una lettera a maggio, per chiedere subito interventi sulla mole di crediti e debiti da riconciliare con le società comunali. Non abbiamo ricevuto risposte. A quel punto abbiamo spedito altre due lettere di sollecito, l’ultima a giugno. Ma non è facendo finta di niente che si risolvono i problemi».
Furiosa la replica dell’assessore al bilancio Lemmetti: «Se i revisori vogliono fare politica devono candidarsi e ottenere il consenso dei cittadini. Altrimenti devono attenersi alla loro funzione e lasciare ai portavoce dei romani, legittimamente eletti, il compito di compiere le scelte per il futuro della Capitale». Altri esponenti del partito poi, come la deputata Laura Castelli, che ricorda alla presidentessa dell’Oref di essere indagata per bancarotta fraudolenta.
Federica Tiezzi si è difesa dalle accuse: «In quanto ai reati di cui mi si accusa – spiega – si tratta di situazioni che verranno a breve chiarite e in cui mi ritrovo coinvolta senza alcun fondamento. Sono certa che verrà tutto chiarito a breve». Ha poi aggiunto: «Per quanto riguarda il fare politica, noi siamo professionisti iscritti in albi e svolgiamo un compito molto delicato per la salvaguardia della salute degli enti, pertanto il nostro giudizio è solo esclusivamente e sempre di natura tecnica e mai politica, altrimenti sarebbe snaturato il nostro ruolo. Esprimiamo giudizi solo sui numeri ed è un dato di fatto che la riconciliazione dei saldi nel consolidato sia da completare (i 293 milioni di cui sopra, NDR)».
Il bilancio consolidato è stato poi approvato nella serata di ieri dalla maggioranza pentastellata. «Finalmente abbiamo potuto scattare una fotografia dei bilanci di Roma Capitale e delle due società partecipate Ama e Atac e ci siamo resi conto del loro stato al 31 dicembre 2016. È uno strumento informativo – conclude – che sarà utile per assumere le scelte necessarie a rilanciare l’azione dell’amministrazione e delle sue principali aziende, per offrire servizi sempre migliori alla città» ha detto sempre l’assessore Lemmetti.
Lorenzo Spizzirri