In via San Vito, a Roma, nella zona dell’Esquilino una coppia di giovani ragazzi è stata aggredita da un ragazzo malese musulmano che li ha intimati di non tenersi per mano e non baciarsi. Iniziata l’aggressione è subito intervenuta una pattuglia dei Carabinieri

Se a casa altrui determinati comportamenti possiamo accettarli (a patto che non ledano i diritti umani internazionalmente riconosciuti), a casa nostra dovremmo per lo meno pretendere la stessa cosa, ossia che chi proviene da una paese e una cultura diversa rispetti i valori degli ospitanti.

Purtroppo non è così e il triste fatto avvenuto ieri a Roma ne da la conferma. Ieri, una coppia di ragazzi fidanzati stava camminando nella zona dell’Esquilino mano nella mano quando, arrivati nei pressi del Centro Islamico si sono fermati senza pensarci sù a baciarsi. Non lo avessero mai fatto, subito un giovane ragazzo malese, islamico, li ha aggrediti a voce, urlando: «Non potete tenervi per mano qui. Non potete baciarvi qui. Andate via o vi picchio».
Immediatamente il ragazzo, forse abituato a ben altri modi che esulano dalla nostra cultura, è passato dalle parole ai fatti, aggredendo fisicamente a malo modo la coppia, spintonando la ragazza e prendendo a calci lui, senza che i due riuscissero a difendersi.

Fortunatamente nell’immediato intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che stava controllando in macchina la zona e per caso si trovava a passare davanti al Centro Islamico di via San Vito, riuscendo in un primo momento a sedare la lite ed evitare conseguenze peggiori.
Il 24enne islamico, però, è subito passato al contrattacco aggredendo anche i due Carabineiri, atto per il quale è ora indagato per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

Inoltre, il Nucleo Radiomobile di Roma sta conducendo ulteriori indagini per verificare se il ragazzo malese abbia rapporti con ambienti dell’Islam radicalizzato, potendo rappresentare ciò un pericolo per la comunità.

Come testimoniano gli ultimi infelici fatti, per l’Italia far rispettare i propri valori sembra quasi una qualcosa di negativo. Sempre più siamo costretti ad accettare, abbassando la testa, atti di forza da parte di stranieri (spesso anche clandestini) i quali, proprio in quanto ospiti, al primo illecito penale dovrebbero essere rimpatriati. Invece siamo alle solite: atti del genere si ripetono ormai da anni e fino ad ora non sono mai state prese misure veramente serie. Ciò è testimoniato dal fatto che ancora vi sono persone di culture diverse dalla nostra che, senza pensarci su, cercano di imporre con forza il loro pensiero, forse non accorgendosi di essere ospiti o forse, pur accorgendosene, si sentono in diritto di poterlo fare perchè la loro cultura è basata sulla sopraffazione del più forte sul più debole, dell’uomo sulla donna, della forza sulla parola.

Lorenzo Maria Lucarelli