A Roma, nascosto nel rione Testaccio, a lato della Piramide Cestia si trova un luogo dove il tempo si è fermato: il Cimitero Monumentale Acattolico. Noto anche come cimitero degli Inglesi o degli artisti e dei poeti, è un luogo che lo scrittore Henry James descrive così:
Una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso, che ci dà l’impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba.
Ed effettivamente è un luogo inaspettatamente pittoresco e romantico. Nel Settecento la zona era chiamata “I prati del popolo“. Si trattava infatti di un’area di proprietà pubblica. Qui pascolava il bestiame e i romani andavano per le gite fuori porta la domenica per svago. Ma già dalla fine del Seicento il Vaticano aveva il problema della sepoltura di coloro che, non cattolici, morivano nella città del Papa.
Così nel 1671 il Vaticano acconsentì che ai “Signori non cattolici” gli fosse dedicata una zona di sepoltura dedicarono sotto la piramide Cestia. Per esempio per i cortigiani del cattolico sovrano Inglese della casa degli Stuart che si era intanto stabilito a Roma, per fuggire le repressioni seguite alle sconfitte dei giacobiti in Scozia.
Poeti all’ombra della Piramide
Nel tempo l’area aveva infatti acquisito la qualifica di cimitero degli inglesi, anche se i sepolti non provenivano solo dal Regno Unito. Il sepolcreto si sviluppò senza alcun riconoscimento ufficiale e solo alla fine del ‘700 le autorità presero a occuparsene. Oggi numerosi Poeti e Artisti riposano in questo che si può definire un romantico giardino ricco di monumenti, storia e poesia.
Troviamo infatti tra i personaggi celebri il poeta John Keats che fini i suoi giorni a Roma, dove si fa ricordare con il celebre epitaffioio :
Here lies one whose name was writ in water- Qui giace colui il cui nome fu scritto sull’acqua
Poco distante, una lastra marmorea recita così in risposta a questa frase :
Keats! Se il tuo caro nome fu scritto sull’acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange.
Anche le spoglie del poeta Shelley, che aveva trovato la morte in mare, si tovano qui accompagnate dai versi del canto di Ariel dalla “Tempesta” di Shakespeare:
Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano.
Anche Goethe, commissionò qui la tomba per suo figlio che fini qui a Roma la sua vita . Gli dedico infatti un medaglione-ritratto opera dell’artista Bertel Thorvaldsen con la scritta “Goethe Filius”.
Tra gli italiani che hanno scelto questo luogo per essere ricordati troviamo la sepoltura di Antonio Gramsci. Questa era stata già immortalata dai versi di Pier Paolo Pasolini ne “Le ceneri di Gramsci“. Qui ha scelto di riposare anche Camilleri, con altri poeti Italiani come per esempio Dario Bellezza e Luce D’Eramo.
Colonia di gatti e tomba del gatto Romeo
Nel perimetro del cimitero è presente una colonia felina, una delle tante che appartengono ai monumenti romani. Infatti qui girano indisturbati nella quiete del giardino moltissimi gatti. Qui è inoltre ospitata la tomba simbolo dei gatti di Roma: quella del gatto Romeo, un esemplare di felino ospite del locale gattile. Pare che in vita sia stato molto amichevole e benvoluto dai visitatori. Sulla pietra sono incisi la sagoma di un gatto, il nome e l’anno della sua morte.