Il dialogo tra il sindaco di Roma e i sindacati rimane difficile. I secondi hanno anche divisioni interne: l’USB vuole confrontarsi sulle periferie, mentre gli altri continuano la battaglia iniziata con lo sciopero del 25 ottobre
Un mese non è bastato. La guerra tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e i vari sindacati rimane ben distante dalla conclusione. Dopo lo sciopero del 25 ottobre, che aveva creato notevoli problemi in tutta la città, i sindacati hanno deciso di non presentarsi.
La reazione del Comune
Il sindaco non ha nascosto la propria insofferenza, e non ha risparmiato critiche all’atteggiamento dei rappresentanti dei lavoratori:
[Cgil, Cisl, Uil e Ugl] hanno abbandonato il Campidoglio in modo pretestuoso. Sono delusa ed amareggiata, Sono sempre stata aperta al dialogo e continuerò a esserlo. Spiace che a causa di vecchie logiche interne alle sigle sindacali, si perda una preziosa occasione di confronto utile ai lavoratori ed ai cittadini
Dello stesso avviso è l’assessore Antonio De Santis:
Il dialogo e la collaborazione sono ingredienti vincenti e producono risultati enormi. Lo abbiamo dimostrato con il lavoro sviluppato insieme ai sindacati della Funzione Pubblica, siglando due contratti decentrati dal 2017 a oggi. Bisogna sempre mettere al centro il merito delle questioni. Oggi invece chi ha scelto di non partecipare al tavolo ha dimenticato quali sono le priorità
I sindacati e le divisioni
I sindacati tuttavia non hanno accettato questo attacco frontale, e hanno anzi risposto altrettanto duramente. Nonostante la presenza dell’USB, in rotta con gli altri sindacati per gli obiettivi (la lotta per le periferie, mentre gli altri protestano per la gestione generale della città), Natale di Cola, segretario della Cgil di Roma e Lazio ha riassunto così la sua visione:
La Sindaca convoca i sindacati della mobilitazione e poi li ce ne fa trovare altri con argomentazioni, seppur legittime, diverse. E’ evidente che l’amministrazione non vuole dialogare e non aveva intenzione di farlo convocando sindacati ‘amici’, che evidentemente preferiscono essere la stampella politica di una Giunta inaffidabile
Il sindaco della Capitale ha indetto un nuovo incontro per il 19 dicembre, ma la mobilitazione non sembra diminuire. Il 2 dicembre infatti saranno i lavoratori delle mense e scioperare, per una battaglia che si preannuncia ancora lunga e difficile.