Roma. Insensata violenza ai danni di un autista, pestato a sangue da 8 ragazzi. Motivo della violenza: un rimprovero.

Roma, 20 settembre 2019, ore 23, sulla linea 46 a Campo de’ Fiori. È avvenuto l’ennesimo caso di violenza insensata.

8 giovani annoiati a compierlo. Squallido brio, vile divertimento. Il gruppo di 8 ragazzi minorenni, a bordo di un pulmann della Capitale, ha azionato la leva di emergenza del mezzo.

Non vi era, ovviamente, nessun valido motivo per azionare il sistema di sicurezza: si è trattato di un atto di sabotaggio fatto a scopo di divertimento. Il guidatore del mezzo dopo essersi alzato dal posto di guida, ha ripristinato il comando e ha provveduto a rimproverare il gruppo di teppisti.

L’aggressione scattata dopo il rimprovero

I giovani teppisti, orgogliosi, dopo aver compiuto il primo atto di insubordinazione, non si sono trattenuti dal rispondere a suon di pugni e calci all’autista. Una valanga di pugni al volto hanno colpito il cinquantaduenne, circondato da un branco di 8 minorenni. Dopo qualche istante di brutalità, l’autista non è comunque svenuto e il gruppo ha provveduto a dileguarsi velocemente.

È stato denunciato un diciassettenne in centro, l’accusa è di aver interrotto il servizio pubblico e per lesioni aggravate. Altri teppisti sono fuggiti su un taxi del quale un passante ha fotografata la targa. Gli inquirenti hanno poi scoperto il luogo di discesa dei restanti giovani.

L’autista, costretto ad una prognosi di trenta giorni, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di ricostruzione del setto nasale al policlinico Gemelli.

Non è mancato l’immediato tweet della sindaca Virginia Raggi che ha espresso solidarietà all’autista picchiato e costretto ad operare in luoghi privi di sicurezza e controlli. “Sono episodi vergognosi ed inaccettabili, Roma non tollera la violenza. ” Il commento della sindaca della Capitale.

Mancanza di sicurezza

I sindaci e i rappresentanti dei pubblici servizi farebbero bene ad interrogarsi rispetto a questi deplorevoli avvenimenti. Non risulterà certamente utile il tweet solidale quanto piuttosto la presa di coscienza che in certi luoghi, a certi orari e con certa gente, vadano presi provvedimenti se non drastici per lo meno deterrenti.

Nicolò Rovere