Scoppia la polemica a Roma per l’orario scaglionato dei negozi: gli esercenti vogliono anticipare l’orario di apertura dei loro esercizi commerciali.
Polemiche sull’orario di apertura dei negozi a Roma
Con l’inizio della fase 2 e con le prime riaperture ci si prepara al periodo di “convivenza” con il coronavirus. Nei negozi della Capitale sono state già predisposte le misure anti-contagio, ma ora gli esercenti chiedono al Campidoglio di rivedere le disposizioni riguardanti gli orari scaglionati previsti dall’ordinanza della sindaca Virginia Raggi, provvedimento che resterà restare in vigore fino al 21 giugno.
Le associazioni di categoria chiedono di anticipare l’orario di apertura dei negozi a Roma
L’avvio scaglionato delle attività per decongestionare il traffico ha scatenato polemiche tra gli esercenti e le associazioni di categoria, che chiedono di modificare l’ordinanza, anticipando l’orario di apertura di alcune tipologie di esercizi alle otto del mattino.
Gli esercenti che chiedono con più insistenza di modificare gli orari di apertura delle loro attività sono quelli che appartengono alla cosiddetta fascia F2, che raggruppa i laboratori artigianali non alimentari, cioè meccanici, i ferramenta, vetrai, fabbri, artigiani, elettricisti.
Secondo i commercianti costringere le attività inquadrate nella fascia F2 ad alzare le saracinesche non prima delle 9 e 30 sarebbe una misura eccessivamente svantaggiosa, calcolando anche le difficoltà dovute al crollo dei consumi. Inoltre, i negozianti chiedono di anticipare l’orario di apertura anche per venire incontro alle “esigenze dell’utenza“.
L’ordinanza prevede anche che “tutte le attività abbiano l’obbligo di esporre il codice della fascia oraria scelta e/o assegnata (F1A, F1B, F2, F3)“, nonché “il relativo orario di esercizio per la propria tipologia di attività stabilito dal presente provvedimento visibili anche dall’esterno dell’esercizio“.
Roma, gli esercenti chiedono di modificare gli orari di apertura e chiusura dei negozi
A lamentarsi degli orari stabiliti dalla sindaca Raggi nell’ordinanza non sono solo i meccanici e gli altri esercenti della fascia F2. Le associazioni di categoria stanno lavorando per chiedere una modifica anche degli orari di apertura dei negozi di abbigliamento (che rientrano nella fascia F3 e che non possono aprire prima delle 11) e per permettere a gelaterie e pizzerie al taglio di chiudere oltre le 21 e 30.
La prossima settimana Carlo Cafarotti, assessore al commercio di Roma Capitale, incontrerà le rappresentanze degli esercenti, ma non è detto che il Campidoglio ceda al loro pressing.
L’ordinanza in questione prevede che le disposizioni del provvedimento vengano adottate in “via sperimentale”, lasciando quindi aperta la possibilità di modificare le fasce orarie nel caso in cui cambino le “circostanze di carattere sanitario” e, comunque, in “ogni altra circostanza legata all’emergenza da Covid-19“.
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