“Perché la forza del branco è il lupo e la forza del lupo è il branco”. Così diceva Kipling a proposito di questo animale tanto caro ai romani e ai romanisti. Tale frase potrebbe e, anzi, dovrebbe essere la chiave di lettura di questa notte da lupi che vedrà il branco capitolino addentrarsi nella fredda landa di Donetsk tra mille insidie e preoccupazioni. In situazioni difficili, però, si sa, il branco deve essere forte e unito, i singoli devono aiutarsi tra di loro per creare un’amalgama indistruttibile, amalgama che può resistere a qualunque intemperia, anche ai -11 gradi previsti questa sera in Ucraina. Ed ecco, questo branco si addentra così nel calcio che conta, quello stellato della Champions League, dove ogni minimo errore può essere fatale, ma ogni vittoria può portarti nell’Eden di questo fantastico sport.
I PRECEDENTI
Sono due le gare disputate dalla Roma in casa dello Shakhtar Donetsk, entrambe in Champions League ed entrambe sconfitte. Il precedente più ravvicinato nel tempo è proprio agli ottavi di finale nella stagione 2010-2011, quando i giallorossi vennero sconfitti 3-0. L’ultima trasferta in Ucraina per la Roma fu l’1-4 rifilato alla Dinamo Kiev nella fase a gironi della Champions League 2007-2008.
CURIOSITÀ
-Il match prende luogo al Metalist Stadium di Charkiv e non a Donetsk, visto che la società dei minatori dopo il conflitto in Crimea con i Russi è stata spostata a Charkiv perché Donetsk è di influenza russa e quindi rimanendo lì non avrebbe potuto militare nel calcio ucraino.
-Nainggolan, incredibile ma vero, non ha ancora mai segnato in Champions con la maglia della Roma.
QUI LO SHAKHTAR DONETSK
I minatori ucraini si presentano agli ottavi da seconda del girone, alle spalle delManchester City, ma prima di Napoli e Feyenoord. Fonseca opta per il 4-2-3-1. Pyatov tra i pali; Butko, Krivtsov, Ratzisky e Ismaily sulla linea difensiva; Stepanenko e Fred in mediana, Marlos; Taison e Bernard dietro all’unica punta di peso Ferreyra.
QUI LA ROMA
I giallorossi arrivano agli ottavi da vincitori di un girone di ferro, davanti a Chelsea, Atletico Madrid e Qarabag. Modulo uguale quello scelto da Di Francesco. 4-2-3-1 quindi con Alisson tra i pali, Florenzi e Bruno Peres come laterali di difesa, coadiuvati al centro da Fazio e Manolas. I mastini sulla linea mediana saranno Strootman e De Rossi, davanti a loro Under, Perotti e Nainggolan dietro a Edin Dzeko.
LA CRONACA
Il match nonostante il freddo si scalda subito con la prima occasione tinta di giallo e di rosso al 5′. L’azione si sviluppa da calcio d’angolo, Kolarov la mette in mezzo, Dzeko la tocca, Pyatov respinge malamente, ci arriva Fazio che calcia di piatto con qualche esitazione, il tiro è murato, ma che brivido. Risponde al 13′ lo Shakhtar con Marlosche la scodella in mezzo, Alisson la blocca con una piccola difficoltà. Il match appare sul filo del rasoio, ogni errore può essere fatale. I capitolini dalla bandierina sono pericolosissimi, Manolas al 20′ si libera bene dal corner e colpisce di testa, il pallone va fuori. Un solo minuto dopo Under si libera benissimo, lancia perfettamente Perotti che stoppa diligentemente il pallone e la mette in mezzo per Dzeko, il quale però la prende di piatto, Pyatov la blocca senza problemi. Lo Shakhtar ora pressa alto, la Roma tuttavia regge bene botta e non rischia molto. Nel momento migliore degli ucraini ecco che arriva lo spunto vincente.
Al 41′ Kolarov trova Perotti al limite dell’area, il quale scarica su Dzeko. Il bosniaco guarda intelligentemente Under e lo serve con un soave incrociato, il turco solo davanti al portiere non sbaglia, che rete per la Roma, è la quarta rete in quattro partite del giovane gioiellino giallorosso. Il match si mette bene ora per la Roma. Primi 45 minuti davvero avvincenti, unicanota stonata l’infortunio, forse purtroppo serio, di Krivstov, costretto a lasciare il campo sostituito da Ordets.
La seconda frazione di gara vede gli ucraini rivitalizzati, sembra un’altra squadra. La Roma appare invece intimorita, probabilmente la pressione comincia a farsi pesante sugli uomini di Di Francesco. Al 52′ arriva una doccia fredda per i giallorossi. Palla lunga dalla difesa ucraina, Florenzi va a vuoto, Ferreyra ne approfitta e, dopo aver stoppato il pallone, si accentra superando Manolas e calcia, niente da fare per Alisson. 1-1 e tutto da rifare per i capitolini. La Roma soffre e si vede, San Alisson tuttavia salva i suoi ripetutamente in un match che potrebbe davvero mettersi male. Al 56′ il brasiliano compie un miracolo su Marlos, grande sassata di sinistro, ma il portiere romanista la para a palmo aperto. Al 62′ ancora un paratone dell’estremo difensore capitolino su Taison, la Roma non riesce ad uscire dalla propria metà campo, soffre soprattutto sulla corsia di destra. Al 71′ arriva davvero una beffa per la Roma. Punizione dal limite di Fred, il brasiliano la piazza precisamente in porta scheggiando la traversa. Che goal, Shakhtar in vantaggio. Nonostante lo svantaggio la Roma non attacca, anzi, continua a soffrire. Peres nel finale salva un pallone sulla linea da terra, che poteva significare il 3-1. Finisce così, ai giallorossi servirà almeno un 1-0 all’Olimpico per continuare il grande sogno europeo.
Di Andrea Candelaresi