MS Edizioni porta in Italia “Root”, la vera faccia dei tenerissimi animaletti che popolano le colorate foreste fiabesche.
Anche tra queste diverse razze si è animata, da tempo, un’aspra lotta asimettrica alla conquista del potere.
Root – Cole Wehrle e Kyle Ferrin ci omaggiano con un gioco dai toni decisamente caldi e bucolici, in contrasto con la competitività tra le varie fazioni.
Il tutto per una durata di 15-20 minuti per giocatore, da 2 a 4 partecipanti.

Ricordiamo, per i più navigati e non, che dietro Root si era creato un fortissimo hype sin dall’annunciazione.
Nonostante ciò, il pubblico alla fine si è scisso in chi lo ha amato e in chi lo rigioca con poco piacere; scopriamo perché.
Root – Ambientazione/Ispirazione
Come anticipato, ci troveremo ad impersonare 4 diverse fazioni abitanti della radura da conquistare. Le illustrazioni fiabesche rendono il tutto appena più morbido per celare, poi, un vero e proprio wargame di controllo e asimmetrico.
Gatti, uccelli, sottobosco (topi ed altre creaturine) ed un vagabondo si contenderanno la vittoria puntando allo stesso obiettivo ma con mezzi diversi.
Fuori gli artigli – Contenuto: con cosa giochiamo
Sicuramente la maggior parte delle componenti è impegnata dagli stilizzati animaletti in legno.
- 1 Tabellone di gioco a due lati
- 4 Plance fazione
- 60 Carte varie
- 80 Pedine in legno suddivise per fazione
- 80 Segnalini vari
- 2 Dadi
- Regolamento
- 1 Guida al gioco
- 1 Guida riepilogativa

La fattura dei materiali è, decisamente, di alto livello; probabilmente segno del fatto che è un titolo finanziato grazie alla piattaforma di Kickstarter.
Root – Gameplay
Ovviamente, la modalità principale del gioco è data soprattutto dall’asimmetria delle diverse razze ed i loro singoli obiettivi per ottenere punti vittoria.
I Gatti fanno punti costruendo i loro edifici.
Il Sottobosco nei combattimenti prende sempre il dado più alto, anche da difensore.
Gli Uccelli programmano le proprie azioni sulla plancia personale e, ad ogni round, le mosse precedenti si sommano a quelle nuove.
Il Vagabondo è la fazione composta da un solo pezzo ed ha un sistema di missioni personali, sotto forma di carte, che gli consentono di fare punti se soddisfatti.

La vittoria, classica, sarà di colui che raggiungerà per primo i 30 punti vittoria.
Ma non è finita qui. Vi saranno a disposizione carte che modificheranno questa condizione, altre che vi permetteranno di tendere imboscate o numerose azioni aggiuntive. Altro cardine fondamentale del gioco sono i combattimenti, svolti in campo mediante l’uso di due d8 con un valore massimo di 3.
Root – Titoli di coda
Possiamo quindi affermare, con quasi assoluta certezza, che l’attesa creatasi dietro Root è stata ripagata dal tema e dai materiali di gioco.
In merito all’innovazione è d’obbligo affiancare le sue meccaniche a quelle del noto Vast: le caverne di cristallo; qui troviamo di diverso un maggiore uso del controllo territorio e la costruzione di edifici.
Il successo lo ha portato comunque sulla cresta dell’onda e tra i titoli più giocati e venduti del 2019; le varie fiere in cui è stato presentato, avevano sempre i tavoli prenotati fino all’orlo. Ricordiamo anche, con simpatia, la RootMania svoltasi durante il ModenaPlay 2019 dove potevate scovare neri vari padiglioni gente che andava in giro con la scritta ROOT sulla fronte, merito di una lotteria.
Scegliete la fazione alla quale vi sentite più affine per scatenare una vera e propria guerra tra i boschi!
Have a good game!
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