Ultimamente i rapporti con Asia e Russia per quanto riguarda il gas metano Usa non erano dei migliori. La Cina infatti continuava ad approfittare della situazione per accaparrarsi la produzione americana attraverso contratti a lungo termine, mentre la Russia riduceva il gas disponibile, aumentando i prezzi.
Il metano Usa e i rigassificatori italiani
L’Europa sino ad ora aveva sfortunatamente svolto un ruolo marginale in questo quadro. Tuttavia, in seguito alla guerra in Ucraina, ci si impegna verso lo scioglimento dei legami con la Russia. A questo proposito America, Europa e soprattutto Italia si allineano nel tentativo di escogitare un nuovo piano strategico.
L’Italia potrebbe dunque diventare il nuovo hub per portare il metano ad altre zone del Continente. Previsto dunque il posizionamento a Ravenna e Piombino di due navi, una noleggiata e l’altra acquistata, che saranno utilizzate come rigassificatori galleggianti. Il gas arriverà ovviamente dagli Stati Uniti, in particolare dal Qatar.
Il piano strategico fornirà fino a 15 miliardi di metri cubi di Gnl entro la fine del 2022 e sosterrà l’Unione Europea nella riduzione della dipendenza dalla Russia. L’Ue importa infatti dalla Russia circa 150 miliardi di metri cubi di gas all’anno, che corrisponderebbero al 42% del fabbisogno complessivo. “L’Europa vuole diventare indipendente dal gas russo” commenta Mario Draghi e per quanto riguarda i prezzi invece si esprime in questo modo sulla vicenda: “Il mercato del gas funziona male: i prezzi sono speculativi, quindi occorre prendere delle misure”.
Lara Luciano