Russell Crowe sarà il superospite della terza serata di Sanremo 2024. Verrà in veste di cantante insieme alla sua band, i Russell Crowe & The Gentlemen Barbers. Infatti, l’attore neozelandese, oltre che icona dello star system hollywoodiano, è anche un apprezzato cantante e musicista, che già nel 2001 si esibì sul palco dell’Ariston. E, in occasione del prossimo tour della band in Italia durante l’estate, sarà sul palco per promuovere la tournée, sperando in un ospitata decisamente migliore rispetto a quella di John Travolta. Quale migliore occasione, allora, per ripercorrere l’enorme carriera di un attore che ha dato vita a personaggi grandiosi ed iconici. Il tutto, attraverso cinque film che hanno segnato la sua carriera.
Skinhead di Joffrey Wright (1992)
Impossibile non iniziare con il ruolo che, di fatto lancia la sua carriera nel 1992: quello di Hando in Skinheads, di Joffrey Wright. Il film è una denuncia sul fenomeno del razzismo, dilagante e incontrollabile nell’Australia di inizio anni Novanta. In particolare, forme di neonazismo erano nate a Melbourne verso la fine degli anni Ottanta e inizio Novanta. Russell Crowe, allora ventottenne, interpreta proprio uno di loro. Film crudo e che non lascia spazio a violenza edulcorata che, nonostante le controversie critiche (venne molto apprezzato il film e il tema, un po’ meno la violenza messa in scena) segna l’ascesa a star di Crowe, lanciatissimo verso Hollywood.
L.A. Confidential di Curtis Hanson (1997)
Il suo arrivo a Los Angeles non è dei migliori: gira alcuni insuccessi come Pronti a morire di Sam Raimi o Miss Magic di Clare Peploe. Il vero primo grande successo arriva nel 1997 con L.A. Confidential di Curtis Hanson. Presentato a Cannes, il film riceve nove nomination agli Oscar, vincendone solo due. Noir in tutto e per tutto, L.A. Confidential racconta brillantemente la decadenza di una Los Angeles ad inizio anni Cinquanta. Russell Crowe, all’epoca sconosciuto in Nord America, interpreta l’agente Bud, ruolo che gli donerà il plauso della critica e la fama da stella nascente di Hollywood.
Il Gladiatore di Ridley Scott (2000)
Ma la pellicola che lo consacrerà a divo internazionale arriverà solo tre anni più tardi. Dopo la nomination agli Oscar del 1999 per Insider di Micheal Mann, nel 2000 interpreterà il suo ruolo più iconico: il generale Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore di Ridley Scott, in un sodalizio artistico ancora attivo oggi. L’epopea epica nell’antica Roma di Scott, gli vale il plauso internazionale, la fama e soprattutto il suo primo e unico Oscar come miglior attore protagonista.
A Beautiful Mind di Ron Howard (2001)
La sua terza e ultima candidatura per una statuetta dell’Accademy arriva l’anno seguente con A Beautiful Mind di Ron Howard del 2001. Nel biopic, Russel Crowe interpreta un ruolo molto lontano da quelli precedenti a cui aveva abituato il pubblico. Si allontana dei grandi eroi e dalle forti figure maschili per vestire i panni di John Nash, un matematico affetto da schizofrenia. Elogiato per la sua interpretazione toccante, Crowe non riesce a vincere l’Oscar, battuto da Denzel Washington. Il film vincerà comunque miglior film e miglior regia.
The Nice Guys di Shane Black (2016)
Tra le sue interpretazioni recenti la più memorabile resta quella di Jackson Healy nel meraviglioso The Nice Guys di Shane Black. In questo Buddy Movie vecchia scuola, Russell Crowe interpreta un criminale violento e scorbutico assoldato per difendere una donna dalle indagini di Holland March, un investigatore privato interpretato da Ryan Gosling. Il film scritto e diretto da Shane Black (già scrittore di cult come Arma Letale o Kiss Kiss Bang Bang) è un action divertentissimo che pone Russell Crowe in una veste ironica e diversa da quelle interpretate nella sua lunga carriera.
Alessandro Libianchi
Seguici su Google News