Russia: la polizia torna a usare il pugno di ferro contro gli oppositori. E fioccano i fermi tra le persone scese in piazza a San Pietroburgo. Protestavano contro l’incarcerazione di Alexiei Navalni, il dissidente russo ora escluso dalle presidenziali del prossimo anno. Nel giorno del compleanno del Presidente Putin.

Proteste in Russia nel giorno del 65esimo compleanno di Putin credits: ilgiornaleitaliano.it

In Russia si torna a parlare di manifestazioni anti Putin, nel giorno del compleanno del Presidente russo. E di fermi. Le ultime notizie ci parlano di un numero di manifestanti “fermati” che varia da 38 a 270, a seconda dei media che le riportano. Secondo alcuni organi di stampa la polizia russa, in assetto antisommossa, ha portato via oltre 100 persone a San Pietroburgo durante una manifestazione contro l’incarcerazione di Alexiei Navalni. L’arresto del dissidente russo significa la sua esclusione dalle presidenziali del prossimo anno.

Come in tutti i paesi del mondo, la “conta” dei manifestanti fatta dal ministero dell’Interno differisce, e non di poco. Per il ministero russo i fermati sono stati “solo” 38 e che sono già stati tutti rilasciati. La verità, come accade spesso, dovrebbe trovarsi nel mezzo. Ma vediamo meglio cosa è accaduto nel giorno del 65esimo compleanno di Vladimir Putin. Perché le proteste si sono svolte in 80 diverse città della Russia, con esiti diversi tra un luogo e l’altro.

Russia: le manifestazioni e le reazioni città per città

Le notizie che arrivano dalla Russia parlano soprattutto della manifestazione inscenata a San Pietroburgo, e c’è un motivo molto semplice. A San Pietroburgo sarebbero scese in piazza più persone che altrove: diverse migliaia secondo la tv Dozhd. Per questo la polizia russa ha adottato un intervento più duro e attuato più fermi. Per questo che sulla città sulla Neva le forze speciali ‘Omon’ hanno trascinato sulle loro camionette tante persone. Anche a Mosca si registra una buona partecipazione: circa mille dissidenti hanno sfidato la pioggia e si sono radunati in piazza Pushkin. Altrove le manifestazioni non hanno avuto tanto successo. E la polizia ha preferito per lo più non intervenire e limitarsi a osservare. Questo non significa però che non ci siano stati fermi: secondo l’ong Ovd-Info, prima dell’inizio, in serata, della protesta di San Pietroburgo, i fermati erano 139 in 25 città diverse.

Immagini delle proteste pro-Navalni in Russia credits: la Stampa

In generale, quindi, a queste ultime manifestazioni hanno partecipato molte meno persone rispetto ai cortei di protesta della scorsa primavera. Come mai? Secondo i politologi, la risposta va cercata nelle motivazioni delle proteste. Si sarebbe trattato, dicono gli esperti, di un evento apertamente pro-Navalni, che non coinvolgeva l’intero spettro dell’opposizione. Per un maggiore coinvolgimento, come quello dei mesi scorsi, bisogna puntare il dito contro una piaga della società russa odiata da tutti come la corruzione.

Proteste in Russia: chi è Alexiei Navalni

Dunque, si protesta oggi in Russia per Alexiei Navalni. Per chi non lo sapesse, è il blogger russo anti corruzione, autore di molte denunce importanti, e fastidiose, per il governo di Putin. Una spina del fianco per il Presidente. Per lui sono scesi in piazza molti russi, anche molto giovani. Molti dei manifestanti di Mosca, infatti, erano giovani e giovanissimi, alcuni addirittura minorenni. Sono loro a prestare maggiore attenzione ai proclami e alle denunce del blogger, che raggiunge il suo pubblico attraverso internet. E che speriamo possa continuare a farlo. 

Al momento Navalni, leader dell’opposizione, è stato escluso dalla corsa alle elezioni presidenziali a causa della condanna a cinque anni inflittagli nel controverso processo KirovLes bis. Ma siamo sicuri che la sua lotta contro Putin continuerà, anche se dalla panchina.

Federica Macchia