Qualche giorno fa sono cominciati i saldi: occasione d’oro per acquistare capi e accessori a prezzi scontati. Ma attenzione: non è tutto oro quel che luccica. Siamo in un’era in cui l’ultra fast fashion offre la possibilità di acquistare capi non solo in saldo, ma a prezzi stracciati tutto l’anno. Per questo, è bene avere un occhio attento nei confronti della sostenibilità, e soprattutto, della convenienza. Questo perché moltissime aziende approfittano del periodo per proporre capi che sono magari fondi di magazzino, rendendo più accattivanti le nuove collezioni (che invece, come ben sappiamo, scontate non sono).
Saldi sostenibili: alcuni accorgimenti
Ultimamente la moda sta cambiando in maniera rapidissima e vertiginosa. Questo vuol dire che l’acquisto di quel vestito, che magari è andato virale ed è pure introvabile, tra pochi mesi potrebbe essere già datato e fuori moda. Vale allora davvero la pena di investire su questo? Prima di uscire a fare shopping, è bene fare un rapido check armadio. Questo perché l’armadio perfetto ha un suo equilibrio tra capi evergreen e capi alla moda. Magari, l’acquisto dell’abito virale di Zara può passare in secondo piano rispetto all’acquisto di un paio di jeans o una t-shirt bianca più versatile. Ma, appunto, attenzione: fare shopping non significa necessariamente acquistare solo capi basic, anzi. È anche occasione per pezzi più particolari. Ma, come sempre nella vita: ci vuole equilibrio.
Altro consiglio spassionato: occhio alle etichette. Un capo può essere in saldo e costare pochi euro, ma il materiale sintetico potrebbe essere scadente e renderlo un acquisto totalmente inutile. Stesso discorso vale per la taglia: si, è carino, ma se deve essere per forza largo o entrare a fatica, perché acquistarlo anche se costa poco? A quel punto, ben venga il riciclo creativo: se i diy sono la vostra passione, allora forse quella t-shirt un po’ larga potrebbe essere perfetta per il vostro progetto. Insomma, è bene ragionare a lungo termine: questo aiuta a fare acquisti decisamente più consapevoli.
Marianna Soru
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