Festeggiamo San Valentino con la passione per l’arte, tra suggestioni romantiche e celebrazioni per Raffaello alla Loggia di Amore e Psiche.
Loggia di Amore e Psiche a Villa Farnesina
Ecco dove potrebbero portarvi i vostri passi per festeggiare San Valentino 2020
La romantica storia di Amore e Psiche ha ispirato diversi artisti nel corso dei secoli: affreschi , gruppi scultorei, quadri. In molti hanno utilizzato diversi linguaggi artistici per illustrare la popolare favola d’amore.
A scrivere la storia fu, nel II Secolo d.C, lo scrittore latino Apuleio nel suo romanzo “Metamorfosi”, noto anche con il titolo “L’Asino D’Oro“.
Uno dei maggiori interpreti della favola di Amore e Psiche è stato Raffaello Sanzio che, nel agli inizi del 1500, affrescò la Loggia della Villa residenza di Agostino Chigi illustrando così una delle più romantiche storie di tutti i tempi.
La storia ebbe grande fortuna nella antichità, e fu riscoperta dal Rinascimento in poi, anche se con diversi piani di lettura e interpretazione.
Simbolo dell’amore, trionfo del legame matrimoniale nel Rinascimento, rappresenta la metafora dell’eterna battaglia tra razionalità e istinto, tra cuore e cervello.
La favola è molto popolare e narra la vicenda tormentata di Amore e Psiche, personificazioni del mito.
Agostino Chigi, ricchissimo banchiere, ambizioso mecenate e fine intenditore d’arte volle far affrescare la loggia della sua Villa a Roma da Raffaello in occasione delle sue nozze con Francesca Ordeaschi proprio con le scene tratte da questo racconto, come era usanza nel Quattrocento per immagini di argomento nuziale.
La Loggia è situata al pian terreno, composta da cinque archi attualmente chiusi da vetrate.
La loggia serviva da palcoscenico per le feste e le rappresentazioni teatrali organizzate dal proprietario.
Gli affreschi raccontano la storia del Dio Amore – Cupido e della bellissima Psiche.
Psiche era talmente bella da attirare le invidie di Venere, Dea della bellezza.
La dea invidiosa chiese quindi a suo figlio Amore di colpire Psiche con una delle sue infallibili frecce e di farla innamorare dell’uomo più brutto della terra.
Il figlio accettò, ma, nel distrarsi per la bellezza di Psiche, si colpi con le sue stesse frecce.
Le prove di Psiche
E così di nascosto a sua madre Venere, portò Psiche nel suo palazzo . Ma quando Venere scopre la tresca, sottopone la ragazza a una serie di difficili prove da superare per poter raggiungere e sposare il suo amato. Le prove che la ragazza dovette affrontare, costretta da Venere, da sempre hanno offerto diversi piani di lettura.
Psiche superò brillantemente le prove. Solo l’ultima prova fallì: discendere negli inferi e chiedere alla dea Prosepina un po’ della sua bellezza. Ma nonostante le fosse stato detto di non aprire il dono fattole da Prosepina, la curiosità la vinse e lei aprì il l’ampolla dalla quale uscì una nuvola che fece cadere Psiche in un sonno profondissimo.
Lieto fine per Amore e Psiche
Come in tutte le favole che si rispettino, alla fine Amore condusse Psiche salva sull’Olimpo.
E qui, grazie all’aiuto di Giove, la giovane principessa, dopo aver bevuto dell’ambrosia, divenne anch’essa una dea.
L’affresco sulla volta
Al centro del soffitto della loggia è rappresentata appunto la scena del sontuoso Festeggiamento degli Dei. Qui la fanciulla ingiustamente perseguitata viene rappresentata come invitata al banchetto divino. Accanto a questa scena segue quella delle Nozze di Amore e Psiche, conclusione dell’intero ciclo di affreschi.
Se l’ideazione delle singole scene che scorrono sulle pareti si deve al geniale Raffaello, agli affreschi lavorarono numerosi artefici della sua bottega.
In particolare Giulio Romano e Giovanni da Udine, autore quest’ultimo del ricco trionfo dei festoni di fiori e frutta.
Infatti per dare un carattere spettacolare all’ambiente, Raffaello trasformò la volta della Loggia d’ingresso in una pergola, come se la vegetazione del giardino si allungasse all’interno della Villa.
Una curiosità: Nella a composizione dei festoni sono presenti alcune specie di frutta e ortaggi provenienti dalle Americhe appena scoperte da Colombo. Questo perché la loggia fu dipinta nel 1518 pochi anni dopo al 1492, quando venne scoperta l’America.
Questo poteva mostrare a tutti quanta fosse la ricchezza dei Chigi in quell’epoca, tale da conoscere anche piante piu recenti scoperte nelle Americhe.
Alcuni di questi frutti dipinti sono lì a rappresentare l’atto sessuale, come il fico aperto e la zucchina, allegorie di un tempo in cui non era consentito rappresentare figure erotiche in modo esplicito: Roma era sempre sotto il condizionamento papale.
La Villa oggi si chiama Farnesina perchè la famiglia Farnese riusci ad acquistarla alla fine del 500, ma in realtà la Villa dovrebbe essere appunto intitolata a Agostino Chigi, in quanto fu lui a farla costruire nel cuore di Trastevere, lungo via della Lungara. E in occasione di S. Valentino 2020, nel 500° anniversario di Raffaello, quale narratore più illustre potevamo scegliere per farci raccontarci la favola di Amore e Psiche?
di M. Cristina Cadolini