Sandro Gamba è un guru per il basket italiano, ma se quelle pallottole non gli avessero spappolato la mano probabilmente non si sarebbe mai avvicinato al mondo che lo ha reso una leggenda.

Il giorno della Liberazione

È 25 Aprile del ’45 e Sandro gioca a pallone con degli amici in via Washigton a Milano. Ad un tratto due fazioni, da una parte i fascisti e dall’altra i partigiani, iniziano uno scontro a fuoco e l’allora tredicenne Sandro viene ferito ad una mano. Il verdetto dei medici fu tragico: la mano è da amputare. I genitori si oppongono e Sandro inizia una riabilitazione personale con una pallina da tennis, per riacquistare la sensibilità nella mano destra. Un soldato americano gli consiglia di provare con la palla da basket e Sandro sviluppa un ambidestrismo non consono all’epoca. Da quel momento Mario Borella, il suo primo allenatore, lo accoglie a braccia aperte nelle giovanili dell’Olimpia e lo guiderà fino alla prima squadra.

Sandro Gamba in campo

Sandro Gamba con la maglia della Simmenthal Milano (photo credits:Olycom)

A 18 anni ottiene la prima convocazione con la prima squadra in un torneo che ogni anni si svolge a Bruxelles. Da qui in poi Sandro grazie alla sua motivazione e alla sua leadership vive una carriera straordinaria e ricca di successi. Ma i giocatori devono anche avere un occupazione extra-campo. Così, dato che lo sponsor di Milano è la Simmenthal, Sandro e i suoi compagni dalla mattina presto fino a metà pomeriggio vagano per le varie macellerie per proporre carne in scatola. Nel frattempo in campo con l’Olimpia vince 10 scudetti per poi trasferirsi nel 1963 alla Pallacanestro Milano con cui il primo anno conquista la promozione nella massima serie. Nel 1952 esordisce con la nazionale di cui sarà capitano nelle Olimpiadi di Roma 1960, finendo appena fuori dal podio. Si ritira nel 1965 dopo 15 anni passati sul parquet.

La carriera in panchina

Appena dopo il suo ritiro torna all’Olimpia e firma un contratto per affiancare Cesare Rubini, coach di quando ha esordito. Dopo 8 anni da vice si trasferisce a Varese, poi tre anni con l’Auxilium Torino, e due con la Virtus Bologna tra il 1985 e il 1987. In mezzo la prima esperienza con la nazionale durata 6 anni e l’ultima iniziata dopo Bologna e conclusasi nel ’92. Neanche a dirlo anche in panchina Sandro si conferma un vincente: 5 scudetti di cui 3 con Milano e 2 con Varese, 2 Coppa delle Coppe e una Coppa Italia alla guida dell’Olimpia e 2 Coppa Europa (la vecchia Eurolega) con Varese. Anche in nazionale i risultati non mancano: Argento olimpico nel 1980 a Mosca, storica vittoria all’Europeo del 1983 oltre ad altre 2 medaglie nella massima competizione del Vecchio continente.

Sandro Gamba sulla panchina della nazionale (photo credits: Indiscreto)

Lorenzo Mundi

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