C’era una volta un’artista, il suo nome era Ella Fitzgerald. Il titolare di un prestigioso locale, il “Mocambo” di Hollywood, non voleva farla entrare. La sua colpa? Una pigmentazione più scura di altre ritenute “normalità”. Allora, l’anno era il 1958, fu necessario l’intervento di Marilyn Monroe, cara amica della Fitzgerald, per consentire a quest’ultima l’accesso e diventare la prima cantante afroamericana ad esibirsi al Mocambo.

Precipitiamo ad oggi. Oggi c’è chi, e si chiama Pillon, non vorrebbe far salire sul palco dell’Ariston una performer, Drusilla Foer, perché rappresenta una diversità rispetto a ciò che è ritenuto “normalità”. Oggi fortunatamente le minoranze hanno più voce rispetto al passato così da poter essere esse stesse le proprie Marilyn Monroe e portarsi da sole su un palco per avere parola.

I fatti

Dopo l’annuncio che ha visto Drusilla Foer al fianco di Amadeus sul palco di Sanremo giovedì 3 febbraio, il leghista Simone Pillon non ci ha pensato su due volte e tramite Facebook, come i migliori leoni da tastiera, ha commentato: «Al festival di Sanremo, sempre più LGBT, è stata assegnata la quota gender-inclusive già nella fase di scelta dei conduttori (…)Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due) e magari di ispirazione conservatrice? Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva». Un commento a cui Amadeus non ha risposto.

Il puritanesimo

Tante le critiche nei confronti di Pillon, che comunque non si sottrae alla discussione. “Amadeus è il presentatore principale, è sposato con una donna e ha due figli” gli fa infatti notare qualcuno, ma il leghista prosegue: “Lo so, ma non mi risulta particolarmente conservatore” in quanto ha avuto due mogli e un figlio non da sposato. Allora occorrerebbe ricordare, al purissimo Pillon di chi all’inno “Io sono Giorgia… sono cristiana” ha avuto un figlio fuori dal matrimonio. Chi è senza peccato… Tendenzialmente chi parla come Pillon soffre di un male e per una volta non possiamo proprio dare la colpa al Covid. Questo male è “cercare il nemico”.

Un piccolissimo particolare

Farebbe giustamente orrore a chiunque dire anche solo una parola verso Lorena Cesarini per il fatto che viene dal Senegal. Allora quale nemico? La risposta è facile per il puro Pillon: “la quota gender inclusive”. Come se addirittura l’inclusione fosse un male! È quindi forse il caso di ricordare un piccolissimo particolare. Cioè che l’Ariston è un palco e chi ci sale va lì per far spettacolo, non per timbrare il cartellino di presenza di categoria. Quella di Amadeus è forse una scelta furba, siamo d’accordo, vuole raccogliere consensi. Eppure tale resta il primo obiettivo di ogni programma e di ogni edizione di Sanremo. Allora ci si potrebbe chiedere: perché Achille Lauro? perché Rula Jebreal? O Mahmood? Perché tutto ciò che non è maschio etero cisgender bianco caucasico viene portato all’Ariston? Perché lo spettacolo, fatto da gente di spettacolo, possa intrattenere quante più persone sono a casa ed oggi è ampiamente accettato, Pillon permettendo, che i gusti delle persone siano differenti, disparati e non più ridotti a mere macchiette da film serie z anni ’80. Senza contare che, tra le co-conduttrici, Drusilla è una che può vantare una solida carriera.

Chi è Drusilla

Si definisce “Una vecchia soubrette” ed è l’alter ego del bravissimo attore cinquantacinquenne fiorentino Gianluca Gori. Drusilla Foer è nobildonna toscana, icona di stile, cantante, pittrice e attrice. Drusilla è anche star del web, dove ha mosso i primi passi. È infatti su Youtube che Gori lancia Drusilla Foer. Poi arriva la tv. L’esordio sul piccolo schermo nel 2012 con Serena Dandini a “The show must go off” su La7 e, nello stesso anno, un ruolo nel film di Ferzan Ozpetek “Magnifica presenza”. Cinque anni dopo è giudice di StraFactor – spin-off di X Factor – e sempre in tv gravita in diversi salotti, dal Maurizio Costanzo Show al talk di Piero Chiambretti CR4 – La Repubblica delle Donne, su Rete 4. Dal 2018 porta avanti la sua tournée teatrale in Italia con lo spettacolo Eleganzissima.

Di Serena Reda