Novak Djokovic batte in tre set (7-6, 7-5, 7-5) Denis Shapovalov ottenendo la vittoria numero 101 a Wimbledon e la settima finale in carriera nello Slam inglese. Qui il serbo se la vedrà con Matteo Berrettini, che oggi è riuscito nella storica impresa di diventare il primo italiano di sempre a conquistare la finale ai Championships.

Djokovic fatica ma porta a casa i primi due set

L’inizio di match è per Shapovalov, che spinge e rischia come suo solito e mette un difficoltà un Djokovic che, in un terzo gioco segnato da due doppi falli, perde subito la battuta. Il serbo fatica a trovare profondità, soprattutto in risposta, in cui non riesce rompere il ritmo del canadese. Quest’ultimo, infatti, conclude tre turni di servizio consecutivi a zero, prima di arrivare al decimo game in cui Nole riesce finalmente a strappare il contro-break. Shapo passa così dal servire per il set al doversi difendere per non perderlo; nel dodicesimo gioco serve di nuovo a zero e porta il set al tie-break. Qui Djokovic termina di prendere le misure al canadese e, ritrovando precisione e sostanza, brekka ben cinque volte l’avversario chiudendo sul 7-3.

Nel secondo set Shapovalov sembra non subire troppo il contraccolpo per il set appena perso e continua a crearsi tante opportunità per il break. In particolare tre palle break nel quarto gioco e due nel sesto. Nel primo caso Djokovic recupera addirittura da 0-40 piazzando cinque punti consecutivi, mentre nel sesto game il canadese spreca ancora la situazione di vantaggio, facendosi rimontare da 15-40. In quattro turni di servizio il nativo di Tel Aviv concede solo un punto al serbo, che come nella prima frazione di gioco sembra aspettare la fine del set per piazzare il break. Questo infatti arriva nell’undicesimo game e permette a Nole di andare a servire per vincere anche il secondo set. Il numero uno del mondo non si fa sfuggire l’occasione e, grazie a un serve and volley particolarmente efficace che gli frutta ben 19 punti su 23 discese a rete, chiude sul 7-5.

Nole alla 30esima finale Slam in carriera

Anche nel terzo set i due non si risparmiano e danno vita a una lunga e intensa battaglia. Il copione è molto simile a quello dei precedenti parziali, con Djokovic che salva l’ottava, la nona e la decima palla break della partita, sprecando a sua volta cinque chance per strappare il servizio al canadese. Come nel secondo set il turning point nel terzo avviene nell’undicesimo game, con Nole che capitalizza la settima palla break ottenuta nella frazione e va a servire per il match. Shapovalov ormai non può più niente, e dopo quasi tre ore di comunque ottima partita, cede al serbo che chiude ancora sul 7-5.

Djokovic conquista così la settima finale a Wimbledon, che rappresenta per lui la trentesima finale Slam in carriera. Il serbo adesso è a solo una finale di distanza da Roger Federer, in vetta a questa particolare classifica a quota trentuno (Nadal è terzo a 28). Domenica contro Berrettini Nole cercherà di agganciare le altre due leggende in vetta a un’altra graduatoria, ancora più prestigiosa. Dovesse trionfare contro Matteo, infatti, Nole raggiungerebbe Roger e Rafa a quota 20 Major conquistati in carriera. Non ce ne voglia il buon Djokovic, ma gli si augura di poter raggiungere tale risultato soltanto a partire da lunedì.

ENRICO RUGGERI

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