Non si placa l’emergenza incendi che stanno devastando la Sardegna da quasi 72 ore. Più di 1500 le persone sfollate, distrutti campi, allevamenti, case e aziende. Fortunatamente non risultano vittime. Un danno incalcolabile. Il rogo, scoppiato nel Montiferru zona Oristanese, non è stato ancora domato. Al lavoro ci sono 7500 persone tra Corpo forestale, Vigili del Fuoco, Protezione civile, volontari con il supporto di Croce Rossa, Carabinieri e Polizia di Stato. In arrivo anche Canadair da Francia e Grecia richiesti dal ministero degli Esteri. Dieci le squadre a terra, supporti dalle altre regioni d’Italia.
Incendi in Sardegna
Le fiamme sono state appiccate in maniera dolosa: partite da un’auto, si sono successivamente propagate all’interno di un’azienda. Inizialmente domate, sono poi ripartite a causa di vento e temperature elevate. Le forze dell’ordine temono che alcune persone abbiano poi innescato nuovi roghi confluiti nell’enorme incendio. “Sono gesti folli commessi da criminali” è il pensiero del sindaco di Scano Montiferro Antonio Flore Motzo.
“Uno dei peggiori disastri naturali accaduti nella nostra Regione” – dichiara il governatore Christian Solinas – “Chiederò al presidente Draghi un sostegno economico immediato per ristorare i danni. Inoltre verrà richiesto che una quota del PNRR sia destinata alla Regione per un progetto di riforestazione. Siamo pronti a chiedere lo stato di calamità”.
Il precedente del 1994
Anche in passato la zona del Montiferru è stata colpita da vasti incendi. Nell’estate del 1994 i roghi distrussero oltre 12mila ettari di terreni. Le fiamme appiccate nelle ultime ore hanno distrutto il bosco millenario, simbolo della rinascita dopo i roghi di 27 anni fa.
Andrea Caucci Molara
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