La metà non legge libri, 1/3 non usa internet e il 40% non fa sport
L’organizzazione ha dichiarato l’Italia un paese “vietato ai minori” a causa di allarmanti numeri emersi dagli studi effettuati sulla popolazione italiana: 1.300.000 ragazzi e bambini vivono nella povertà assoluta.
Dai dati Istat riferiti al 2016 il 12,5% del totale della popolazione, ovvero 1 bimbo su 10, vive al di sotto della soglia di vita accettabile. Numeri davvero inquietanti che rivelano quanto la nostra nazione non sia ancora in grado di garantire una sana e decorosa infanzia e adolescenza a tutti i suoi piccoli abitanti.
Oltre la metà non legge libri, 1/3 non usa internet e più del 40% non pratica uno sport.
L’Italia è stata descritta da Save The Children come “un paese dove i minori non riescono ad emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno l’opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali”.
Luoghi che se venissero restituiti ai bambini potrebbero essere migliorati, utilizzati per fini pedagogici, ricreativi e stimolanti. Diventerebbero spazi a prova della fantasia e dell’intelletto di giovani menti ormai troppo spesso lasciate a sé stesse che poi si ritrovano a percorrere strade sbagliate. Si attiverebbero percorsi di resilienza, grazie ai quali gli “iuvenes” potrebbero raddoppiare le potenzialità di quei luoghi.
Il nuovo rapporto di Save The Children “Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia” viene diffuso oggi in occasione del lancio della campagna “Illuminiamo il futuro” per la lotta contro la misera condizione in cui sono costretti a crescere tanti e ancora troppi piccoli uomini e piccole donne che non hanno scelto di vivere così, ma che possono essere aiutati affinché non vivano più tutto questo.
Claudia Colabono