Attraverso l’introduzione di regole decisamente discutibili applicate per mischiare le carte in tavola colpendo i più veloci e i team che ottengono i migliori risultati, il campionato SBK 2018 sembra essere più aperto e indeciso rispetto alle ultime edizioni. Il prossimo appuntamento sarà sullo storico circuito di Imola, GP che probabilmente alcuni protagonisti non potranno presenziare.

Sicuramente non sarà della partita Eugene Laverty: l’alfiere Aprilia è ancora in fase di recupero dopo lo spaventoso incidente subito in Thailandia che gli ha causato la frattura del bacino con diverse ferite interne. Il suo rientro è previsto per l’appuntamento di Donington: al suo posto ci sarà il nostro Davide Giugliano con il suo inseparabile numero 34.

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Eugene Laverty con la sua Aprilia RSV-4: rientro al prossimo GP.

Qualche debole speranza di vedere in pista Leon Camier invece c’è: il pilota Honda SBK, autore di un fantastico avvio di campionato, è stato costretto a saltare la trasferta ad Assen dopo l’incidente occorsogli ad Aragon, dove ha rimediato le fratture delle costole posteriori sinistre 9, 10 e 11 e una contusione polmonare.

“Io spero di tornare ad Imola, ma i dottori non ne sono così sicuri e convinti. Farò delle tac per vedere come procede il recupero: vedremo come andrà.”

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Leon Camier ha iniziato la stagione alla grande in sella alla Honda CBR.

Nei giorni scorsi intanto si sono svolti due giorni di test collettivi sul circuito di Brno (che rientra a far parte del calendario SBK da quest’anno dopo ben 5 anni di assenza). Ducati ha lavorato tantissimo per poter aiutare Marco Melandri ad avere una moto meno scorbutica e più educata.

“È stato un test importante. La priorità era migliorare la stabilità in rettilineo. Abbiamo fatto una svolta decisa e la situazione è migliorata nettamente. Abbiamo anche fatto diverse prove comparative per capire meglio la natura del problema e penso che ci siamo riusciti. Magari non al 100%, però abbiamo fatto un grande passo in avanti.”

In pista anche gli altri due ducatisti Davies e Rinaldi, entrambi molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Ma in pista c’erano anche le Kawasaki di Rea e Sykes. I due piloti della verdona hanno provato diversi settings rimanendo sempre molto soddisfatti dalle sensazioni avute in sella.

Tom Sykes su Kawasaki

Rea: “È stato molto utile questo test considerando che non corriamo a Brno con le SBK (uno dei suoi preferiti, ndr) dal 2012. Il tempo è stato molto diverso nei due giorni e ci ha permesso di capire meglio il comportamento della moto nelle varie condizioni. Senza pressione abbiamo lavorato con calma per trovare nuove soluzioni e bilanciamenti. Ad ogni modifica abbiamo avuto risposte positive.”

Sykes: “Complessivamente un buon test, tanti giri di pista e poche modifiche alla moto ma abbiamo ottenuto un sacco di informazioni positive. Sono stati due giorni in cui abbiamo praticamente affilato le caratteristiche della moto. Ad Assen mi sono sentito bene e forse abbiamo trovato le giuste modifiche che potrebbero migliorare la mia situazione da ora in poi per la stagione.”

Infine, per tutti gli appassionati, dalla stagione 2019 potrebbe esserci una grande novità: non più due gare di SBK nel weekend ma ben 3. Daniel Carrera, direttore Dorna, in una intervista rilasciata al giornale motoristico Speedweek ha rilasciato queste dichiarazioni.

Marco Melandri sulla sua Panigale

“Pensiamo ad un diverso format: ci sono molte idee da studiare e valutare. Si potrebbe fare un format da tre gare, una il sabato e due la domenica. Oppure una gara sprint il sabato ed una classica la domenica. Avvieremo anche un sondaggio tra i fan SBK, e quando avremo tutti i dati, decideremo”.

Ovviamente il programma domenicale della SBK risulta essere molto scarno rispetto a quello del sabato: per questo alcune organizzazioni dei circuiti hanno mosso qualche lamentela. La proposta di effettuare tre gare era già stata avanzata per i round di Donington e Portimao, ma dopo una lunga trattativa con i team non si è riuscito a trovare un accordo.