Umberto Eco diceva che il blocco atavico a leggere i classici letterari deriva dal fatto che ci vengono propinati a scuola e noi, eterni ribelli, sfuggiamo dall’obbligo e dalla costrizione. Lo stesso non accade per i classici cinematografici, lungi dall’essere imposti, che per la loro insita libertà di scelta, vengono amati e idolatrati tanto, che spesso, vengono riproposti in veste nuova, moderna. E’ il caso di “Scarface” il cui remake sarà diretto da Luca Guadagnino.
Chi sarà il nuovo Tony Montana?
Già lo “Scarface” del 1983 diretto da Brian De Palma era a sua volta un remake del film omonimo del 1932 diretto da Howard Hawks. E’ interessante questo passaggio di testimone, che non riguarda solamente un’estetica relativa alla pellicola, bensì ricalca e testimonia, appunto, un’ideale mappa del tempo cinematografica in cui nuovi stili e nuovi modi di vedere il cinema si sviluppano. Dal 1932 al 1983 al 2021, tre epoche che, attraverso un lungometraggio, si scoprono e mostrano ,in parallelo, differenze e peculiarità. Un esperimento quasi accademico affidato, stavolta, a Luca Guadagnino.
Secondo remake per Guadagnino che, dopo “Suspiria”, si cimenta nelle riprese di “Scarface”
Secondo remake per Luca Guadagnino dopo il “Suspiria” di Dario Argento. Ormai sulla cresta dell’onda il regista è sempre più richiesto da Hollywood.Da più di dieci anni la Universal ha in bozza il nuovo Tony Montana. Passato di mano in mano da David Ayer (“Suicide Squad”), ad Antoine Fuqua (“I magnifici sette”) fino a Pablo Larraìn (“Jackie”) che ne doveva fare una versione messicana. Adesso la grande produzione americana ha affidato la storia del regista gangster di Miami al regista palermitano che dovrà lavorare su una sceneggiatura scritta dai meravigliosi fratelli Cohen. Nulla si sa ancora sulla trama e sul sostituto di Al Pacino, tranne che la nuova versione sarà ambientata a Los Angeles.
Luca Guadagnino tra la serie targata HBO, “We are who we are”, su due quattordicenni ospiti di una base americana in Italia durante la seconda guerra mondiale e il seguito del magnifico “Chiami col tuo nome” pare non arrestare più la sua ascesa vertiginosa al di là delle colonne d’Ercole.
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