Scissione M5S, Di Maio: “Scelta sofferta”, con lui anche 62 parlamentari

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Dopo l’addio di Luigi Di Maio al M5S, dichiarato ieri in una conferenza stampa in cui ha definito la sua come una “scelta sofferta”, nasce “Insieme per il futuro”. Seguono il Ministro degli Esteri altri 62 parlamentari, un numero che secondo molti nei prossimi giorni crescerà. A causare la scissione i numerosi dissapori con Conte. Intanto la Lega diventa il primo partito di maggioranza con 193 tra parlamentari e senatori, mentre il Movimento rimane a quota 165. Vicini a Di Maio anche la viceministra all’Economia Castelli, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano e Pierpaolo Sileri (Salute). Dentro il Movimento si attende invece la mossa di Grillo, mentre Conte, attuale leader, tuona: “Di Maio pensava solo ad attaccarci.”

“Lascio il M5S. Alcuni dirigenti hanno rischiato di indebolire il paese”, Di Maio la scissione che sconvolge l’equilibrio parlamentare

Il Ministro degli Esteri e leader de “Insieme per il futuro”, Luigi di Maio

In “Insieme per il futuro”, secondo il Ministro degli Esteri, ormai ex-M5S, Luigi di Maio, “non ci sarà spazio per odio, sovranismi e populismi“. La parabola politica del Ministro, storicamente affiliato e portato in auge dal Movimento grillino, raggiunge il porto dell’indipendenza. “E’ una scelta sofferta, che mai avrei immaginato di dover fare. Da domani il Movimento non sarà più la prima forza politica in Parlamento“. Sicuramente una scelta sofferta ma pienamente consapevole: è questo che si ricava dalle parole di Di Maio, rilasciate nella conferenza stampa di ieri. La scissione del Movimento è indubbiamente un punto di rottura epocale che segnerà l’esperienza politica e la riflessione interna di quello proprio fino alla spaccatura era il primo partito di maggioranza.

Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale, ci mettiamo in cammino.” Un cammino che adesso dovrà fare i conti con la Lega, storico alleato di governo che adesso dialoga a stento col Movimento, e che, con tutte le probabilità, troverà difficile il confronto anche con la neonata forza politica del Ministro. Un partito lontano dal volersi definire personale, secondo le parole di Di Maio, che ha trovato il seguito di 62 parlamentari: 51 alla Camera (che formeranno gruppo autonomo) e 11 al Senato (confluiti invece al Gruppo Misto). Tra questi, anche componenti del Governo come la viceministra Castelli, i sottosegretari Di Stefano, Nesci, Macina, Sileri. Ma l’esplorazione non è finita, e ci si aspetta altre diserzioni tra i 5 Stelle.

Lega primo partito e voci di instabilità tra i grillini “contiani”: qual è la situazione post-scissione?

Siamo tutti qui per andarcene“, afferma sibillino Grillo in risposta all’addio del Ministro. Un altro, ben diverso “ex” del M5S, Alessandro Di Battista, ha invece commentato “Un Movimento nato per non governare con nessuno ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno, per portare a casa risultati.” Quello che sembrerebbe un timido appoggio a Di Maio diventa però sarcastica critica: “Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità“. Intanto, incuriosisce la strategia della Lega, appena divenuta primo partito: sebbene circolino voci di instabilità, ci si chiede se e come il partito di Matteo Salvini riuscirà a sfruttare lo scisma dello storico alleato di Governo.

Alberto Alessi

Seguici su Google News