Vincitore dell’Amateur Championship nel 2016, Scott Gregory fatica a giocare tra i professionisti non riuscendo ad imporsi come aveva fatto da dilettante. Ora si trova oltre la posizione numero 1600 del World Ranking…

Scott Gregory: un dilettante promettente

La carriera da dilettante per il giocatore inglese è da invidiare: vince due gare oltre a quella più importante e per il quale è ricordato: l’Amateur Championship nel 2016 battendo in finale lo scozzese Robert MacIntyre, miglior rookie dell’anno scorso sullo European Tour. Questa gara è stata vinta in passato da giocatori del calibro di Sergio Garcia e del nostro Matteo Manassero. Grazie a questo successo Scott Gregory ha guadagnato l’invito a ben tre tornei major dove, purtroppo, ha mancato sempre il taglio. Gioca l’ultima gara da dilettante nella Walker Cup del 2017, chiudendo al numero 6 del World Amateur Golf Ranking.

Scott Gregory con la coppa dell’Amateur Championship nel 2016 (Credit: Anthony Powter)

Il passaggio a professionista

Per il giocatore inglese il passaggio tra i grandi non è dei più semplici: nel 2018 gioca alcune gare sul Challenge Tour dove però manca spesso il taglio: sono infatti solo 2 su 12 le gare in cui va a premio, classificandosi intorno alla 45° posizione. Sembra un’annata da buttare ma, alla Qualifying School del 2018 valevole per l’anno successivo, riesce a classificarsi 11° conquistandosi la carta per il tour maggiore. I risultati, però, stentano ad arrivare, e così è costretto a giocare anche sul Challenge Tour durante l’annata. Il bottino a fine anno conta solamente tre tagli superati in totale ed una posizione nel World Ranking oltre alla 1600°.

Scott Gregory
Scott Gregory (Credit: gettyimages)

Una giornata da dimenticare

Nell’annata del 2018, Scott Gregory nonostante dei risultati non ottimali sul Challenge Tour, riesce tramite le qualifiche al Walton Heath Country Club a guadagnarsi un posto per lo U.S. Open. Nel giro di apertura della gara negli Stati Uniti il giocatore inglese firma uno score da dimenticare: 92 colpi. Il giro da incubo è stato consegnato con la bellezza di 10 bogey, 3 doppi bogey e 2 tripli bogey. Nella giornata successiva è riuscito a rifarsi consegnando un 75 che non gli è bastato a schiodarsi dall’ultima posizione.

Ad oggi Scott Gregory non ha la carta nemmeno per il Challenge Tour, quindi la strada per tornare tra i grandi sarà lunga e tutta in salita. Riuscirà a ritrovare la forma di quando era solo un dilettante con meno pressione?

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