Il 10 dicembre i sindacati hanno indetto uno sciopero generale di tutto il personale del mondo della scuola. L’agitazione è stata decisa per la richiesta al Governo di diverse misure considerate fondamentali. Tra di essi la fine delle classi pollaio, la stabilizzazione dei precari ed un aumento salariale a tre cifre per il personale scolastico
Lo sciopero della scuola del 10 dicembre
Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda, Anief, Snals sono alcuni dei sindacati che scenderanno in piazza il 10 dicembre nel nuovo sciopero generale per la scuola. Coinvolti personale amministrativo e dirigenziale scolastico, ATA e docenti. “Adesso basta, la scuola si ribella”, è il motto dei sindacati che, delusi dalla nuova legge di Bilancio, hanno deciso una giornata di sciopero. Troppo poche risorse sono state messe in campo per i sindacati per il mondo della scuola. Solo lo 0,6% della legge di Bilancio, ad esempio, viene destinato per il riconoscimento della personalità docente.
“Inaccettabile l’aumento di appena 240 milioni del Fondo unico nazionale per la valorizzazione del personale docente, previsto dalla bozza della Legge di Bilancio 2022, che rappresenta un intervento del tutto inadeguato nella misura – peraltro ridotta di 20 milioni rispetto alla formulazione iniziale, che si pensa di destinare alle retribuzioni dei dirigenti scolastici – e nella platea, considerato che il personale Ata sarebbe escluso dall’accesso a tali risorse”. È quanto fa infatti sapere il presidente di Anief, Marcello Pacifico.
Le misure richieste
La fine delle classi pollaio con la riduzione del numero di alunni, presidi sanitari, concorso Dsga facenti funzioni, stabilizzazione di migliaia di precari, abolizione dei vincoli di trasferimento del perale, fine delle incursioni legislative nei contratti e snellimento della burocrazia. Sono queste le misure più immediate che i sindacati chiederanno con lo sciopero del 10 dicembre. A d esse si aggiungono un aumento a tre cifre per il contratto del personale scolastico, risorse per la valorizzazione professionale e per l’organico Covid del personale ATA.
Stefano Delle Cave