Il premier Conte e il ministro Azzolina hanno deciso la data di ripartenza della scuola. Studentesse e studenti sui banchi dal 14 settembre. Sarà necessario rispettare alcune regole
Ripartenza della scuola
La decisione è stata comunicata ieri nella conferenza stampa Stato-Regioni, tenuta dal premier Conte e la ministra Azzolina. Dunque, dal 14 settembre le studentesse e gli studenti italiani torneranno a sedersi tra i banchi di scuola. Dal 1 settembre, invece, inizieranno i corsi di recupero. I governatori delle Regioni hanno espresso pareri positivi alle linee guida, ad eccezione di Vincenzo De Luca. “La scuola è al centro della politica del governo” – dichiara Conte – “Abbiamo stanziato un ulteriore miliardo per i nuovi investimenti. Si ripartirà in piena sicurezza con una scuola più moderna”.
La ministra Azzolina ha dichiarato che da luglio gli stipendi degli insegnati aumenteranno di 80-100 euro. Con i nuovi fondi si potranno assumere fino a 50 mila persone tra docenti e non, con contratto a tempo determinato.
Per quanto riguarda le elezioni previste per il 20 settembre, la ministra Azzolina ha dichiarato che è in corso un confronto per utilizzare altri locali.
Le linee guida
Dovranno essere effettuati screening e test a campioni per professori, studenti e operatori scolastici. Sarà valida la regola del distanziamento di un metro tra le “rime buccali“, ossia le bocche degli studenti. Gli ingressi saranno scaglionati. Banchi singoli e anche gli insegnanti dovranno mantenere le distanze dagli alunni. Per le scuole elementari l’obbligo dell’utilizzo della mascherina potrebbe essere abolito.
In caso di contagio a scuola, la persona interessata verrà isolata e rimandata a casa. Quando il caso sarà confermato si applicheranno le regole di isolamento fiduciario per la classe e per chi è entrato in contatto con la persona contagiata.
Le reazioni alle linee guida sulla riapertura delle scuole
Quasi tutti positivi i commenti sulle linee guida per le scuole. “Un ottimo risultato. La ripartenza delle scuole è il primo segnale di un Paese che riparte“, commenta il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Contrario Vincenzo De Luca, governatore della Campania: “Non daremo l’intesa. Non siamo d’accordo con le misure che saranno prese. Ribadiamo la nostra critica al ministro dell’Istruzione. Secondo lei i problemi della scuola sono diventati marginali. Irresponsabile il voto il 20 settembre”.
Sul tema delle linee guida è intervenuto anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio Mario Rusconi. “Stiamo aspettando di verificare che le linee guida vengano messe in pratica. Abbiamo bisogno di indicazioni precise che garantiscano a tutte le scuole il diritto allo studio. Dovrà essere garantito a tutti i ragazzi lo stesso numero di ore di lezioni. Con le nuove risorse, si dovranno assumere nuovi insegnati e bidelli, fondamentali per questa situazione”, conclude Rusconi.
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