Dopo un intervento alla gola e la posticipazione del tour, Ligabue è riuscito a riempire il Palalottomatica di Roma per ben quattro serate consecutive, creando una scaletta breve, ma intensa, cercando di soddisfare al tempo stesso le pretese del pubblico e la conservazione dello stato della sua voce.
Proprio l’attenzione al timbro e alla manutenzione dello stesso sembrano portare Ligabue a un atteggiamento cauto sul palco, per prevenire e conservare la sua voce, soprattutto in vista delle altre date del Made in Italy Tour, che vedranno protagoniste, a seguire, le città di Bari, Firenze, Genova e tante altre.
Lo spettacolo è aperto da La vita facile, seguita da Mi chiamano Riko, nuove canzoni che si uniscono alle vecchie, per unire le ultime novità alla tradizione, che sempre piace ai fans che lo seguono da anni, certi di trovare testi a cui sono affezionati.
“Scusate il ritardo” è la frase con cui apre il suo rapporto con il pubblico, quasi di tipo familiare, motivo che spinge i fans a seguirlo da tempo. È venerdì non mi rompete i coglioni, uno degli ultimi brani, è seguito da alcuni grandi classici come Happy Hour e Ho messo via, con cui ha consolidato la sua fama. I ragazzi sono in giro, brano noto ai più, ma consolidato nei cuori di chi segue Ligabue da sempre, viene ripresentato e seguito dal coro del pubblico, come fosse un’unica voce.
A grande sorpresa, nella scaletta vengono proposte l’inaspettata Eri bellissima, spesso assente durante i tour, che sconvolge e attira l’attenzione del pubblico, così come la sempre amata Marlon Brando è sempre lui, appartenente agli anni 1990, brano degli esordi, con cui Ligabue espresse il suo carattere e diede inizio alla sua lunga fama.
Questo tour viene pensato esclusivamente per i palazzetti: questa volta l’idea era proprio quella di fare uno show in un contesto più intimo, che potesse permettere al cantante di entrare in contatto maggiormente con il pubblico, facendo uso di un piccolo spazio attraverso il quale potesse instaurare un rapporto più intimo con i suoi fans. Questo è il motivo delle molte date in una stessa città, per permettere a tutti di accedere a quel tipo di intimità, suddividendo le persone in più serate: scopo perfettamente conseguito, con cui il pubblico ha confermato una stima.
La conclusione della serata prevede un’ulteriore scusa da parte del cantante per aver fatto attendere il suo pubblico e per ringraziarli della loro presenza conclude con due brani evergreen Certe notti, che accompagna il pubblico dal 1995, e Urlando contro il cielo, spesso usata a conclusione degli spettacoli come saluto firmato e autografato da Ligabue.
Di seguito vengono elencate le canzoni presentate durante il concerto, canzoni che saranno sicuramente riprodotte anche nelle altre date.
La vita facile
Mi chiamano tutti Riko
È venerdì, non mi rompete i coglioni
Ho messo via
L’odore del sesso
Happy hour
Ho fatto in tempo ad avere un futuro
G come giungla
Quella che non sei
I ragazzi sono in giro
Sogni di rock’n’roll
A modo tuo
Eri bellissima
Piccola stella senza cielo
Questa è la mia vita
Un’altra realtà
Marlon Brando è sempre lui
Non è tempo per noi
Lambrusco e pop corn
Balliamo sul mondo
Tra palco e realtà
Certe notti
Urlando contro il cielo
Simona Abbate
Locandina dei concerti del 2017 nei palasport, (PHOTO CREDITS: Radio NBC Rete Regione)