“Se Dio vuole” stasera in tv, Alessandro Gassman converte Marco Giallini

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Di Federica De Candia

“Un figlio prete?! Sarebbe come fare l’arrotino, lo zampognaro, io non lo voglio un figlio zampognaro!”. Tommaso, camice bianco da cardiochirurgo in corsia, è Marco Giallini sotto mentite spoglie; sa tutto del cuore, ma solo in medicina. Don Pietro, tonaca nera che ‘sfina’ lo scultoreo Alessandro Gassman. È il responsabile di un’improvvisa missione sacerdotale, quasi una folgorazione. Come ‘la luce’ che vide Ruggero, figlio dei fiori e di Verdone. Stasera in tv “Se Dio vuole“, la vocazione è tutta comica.

La strada per il paradiso non ha cartelli stradali. Così, un ragazzo brillante, pronto a seguire le orme del padre sotto giuramento di Ippocrate, inverte percorso con la volontà di farsi prete. Suggestioni o chiamata dal regno dei cieli? Marco Giallini, capace di far ridere nella sua immobile serietà, è il genitore frastornato. Ateo, e per giunta offeso dall’aspirazione religiosa del figlio. Il seminario contro gli specializzandi. Pensava fosse gay, invece dovrà ricredersi, attribuendo le colpe di quell’improvvisa deviazione del pargolo, ad un sacerdote metà santone. Capace, a suo giudizio, di rigirare gli animi, losco e immorale, con la favella da imbonitore.

Se Dio vuole, ti vede, provvede e t’aiuta

Se Dio Vuole: Trailer da YouTube

L’atmosfera da chiesa è contagiosa in famiglia. La figlia Bianca (Ilaria Spada), segue in tv “Gesù di Nazareth“, e non vuole assolutamente anticipazioni sul finale. Il cattolicesimo preso alla lettera, e nessun rapporto se non per scopi procreativi. “Mi costringevi ad ascoltare Guccini, De Gregori, De André. Far ascoltare De André ad una bambina di 7 anni è una cattiveria”. Rimprovera al genitore, anch’essa in fase di ‘rigenerazione’ psichica. Il padre, sempre meno medico e più investigatore, tenta di smascherare la dubbia fede del prete. Lo trova al centro di un teatro, circondato da giovani, un moderno e anticonformista messaggero del Signore. Le opere pie le farà scendendo dal pulpito alla strada, al fianco delle nuove generazioni, senza prediche.“Tu non devi mai perdere la speranza”, poche essenziali parole, nel suo breviario. Elargite a piccolissime dosi, che scaveranno, come la goccia fa con la pietra, il cuore non intenerito di chi lo pensava impostore.

Una commedia del 2015 di Edoardo Falcone, “Se Dio vuole” stasera in tv, con i dialoghi comici. Nastro d’Argento al miglior regista esordiente. La musica non è da oratorio, da organo a canne, è lasciata invece a Francesco De Gregori. Un brano del ‘Principe’ intitolato “Cose”, che fa da sfondo ad una storia, un po’ favola. Un prete che gira in vespetta, convincerà il padre tutta scienza, che Dio non è un avversario. La sensibilità ritrovata sarà il regalo nel finale del film. Guarderà il creato con occhi nuovi, non giudicando più gli invasati da parrocchia. Un nuovo uomo, che prima diceva “I miracoli non esistono, sono stato solo bravo“. Questa volta non il figlio ma il padre, ad arricchire il suo essere, a sentirsi beato nella grazia di Dio. “Deduco da una frase del Vangelo che è meglio un imbianchino di Le Corbusier”. Con questa citazione di Franco Battiato si apre la scena iniziale di “Se Dio vuole“. Un incipit che custodisce tutta la bellezza del finale.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici!