Se il terrore è vicino… al supermercato

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Di Redazione Metropolitan

La lotta al terrore, regia di Luca Ricci, con Simone Falloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori. Produzione CapoTrave/Kilowatt di Sansepolcro (Arezzo)

Un attacco terroristico al supermercato in un paesino. Il kamikaze prende in ostaggio personale e clienti. Chiede di parlare col sindaco. Che è fuori città. Nella sala riunioni del Comune ci sono il vicesindaco e due impiegati. Alla notizia è panico.  È “La lotta al terrore” di Luca Ricci, in scena ieri sera al Palazzo Rasponi di Ravenna nell’ambito della Stagione dei Teatri.

Una tragicommedia dal sapore un po’ vetusto per costumi e ambientazione che però scava in fondo alle paure attuali.  Il sindaco al telefono non si trova. I tre sono travolti in un corto circuito di tensioni e rocamboleschi tentativi di far fronte a una situazione troppo difficile da gestire. Alle strategie maldestre si incrociano dialoghi traboccanti di luoghi comuni su tolleranza e accoglienza.

LA LOTTA AL TERRORE (FOTO DAL WEB)

L’inadeguatezza di ciascuno si rispecchia in quella dell’altro, in una stanza che si trasforma in gabbia, anche se l’atmosfera rimane sempre leggera. Le situazioni comiche smorzano i rigurgiti, il senso di impotenza di tre persone in cui tutti ci possiamo rispecchiare. La loro piccineria, in fondo molto umana, di volersi chiamar fuori da un contesto politico sempre più complesso, in cui il nemico è vicino, troppo, e forse per questo, paradossalmente, ancora più irreale, è anche la nostra.

LA LOTTA AL TERRORE, LA LOCANDINA (FOTO DAL WEB)

Il testo, di Lucia Franchi e dello stesso regista Ricci, vuole  portare alla luce  l’incertezza dell’identità e l’angoscia dell’uomo comune post 11 settembre, cercando di sdrammatizzare.  Azzeccata la scelta di tenere le luci accese e  far muovere gli attori tra il pubblico, che dà movimento e brio al plot.

Anna Cavallo