Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas afferma che la Germania è “contraria a criminalizzare le attività di salvataggio in mare”. Salvini: “Prima riunioni al Ministero poi Consiglio dei Ministri, nel mezzo la decisione del giudice sulla conferma o la revoca degli arresti per la criminale tedesca.
LAMPEDUSA — La capitana della Sea Watch ha passato la giornata di domenica a casa di una signora di 74 anni di Lampedusa, ma potrebbe essere liberata entro la sera di martedì 2 luglio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato che ora serve “un abbassamento generale di toni che consenta di affrontare con maggiore serenità e concretezza la questione dei migranti”. Ha anche affermato che “l’Italia ha una Costituzione cui per dovere e convinzione personale sono molto legato. La Costituzione prevede una assoluta divisione dei potere, la nostra magistratura è di assoluta indipendenza e io ho in essa molta fiducia. La questione è nelle mani della magistratura e questa indipendenza assoluta è l’unico criterio che può guidare in questo momento il presidente della Repubblica italiana”.
Anche il presidente del Consiglio Conte si è espresso sulla questione Sea Watch spiegando, come Mattarella, che la questione non è politica, ma solo giudiziaria e nelle mani dei magistrati esattamente “come in Germania”, il paese di provenienza della capitana.
Di diverso avviso è invece Matteo Salvini che in un post sui suoi canali social ritiene che Carola Rackete sia una “criminale tedesca”.
Il procuratore Luigi Patronaggio e i suoi vice contestano a Carola Rackete i reati di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate è stato chiesto per lei il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Questa mossa sembra aprire le strade al decreto di espulsione già annunciato dal Viminale. L’attivista e capitana della Sea Watch dovrà spiegare durante l’interrogatorio di convalida il motivo dello sbarco al porto di Lampedusa nonostante il divieto di sbarco. La manovra stava per costare caro ai 5 membri dell’equipaggio della motovedetta della guardia di finanza, che stava proteggendo la banchina dall’attracco non autorizzato.