The secret garden: il trailer del magico reboot

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Di Redazione Metropolitan

“In mezzo all’erba, sotto gli alberi, nei vasi grigi delle nicchie, si scorgevano pennellate bianche, d’oro, di porpora; sopra la sua testa gli alberi erano rosa e bianchi, e ovunque si udivano battiti d’ali, suoni flautati, ronzii, dolci profumi.” The secret garden – Frances Hodgson Burnett.

Torna sugli schermi un classico della letteratura per ragazzi con un riadattamento cinematografico corposo di CGI. The secret garden è il quarto adattamento dell’omonimo romanzo del 1911 di Frances Hodgson Burnett. Online il trailer del reboot che uscirà in Italia il 16 aprile 2020.

C’è un posto, sepolto nella memoria di ognuno di noi, dove l’animo si fa piccolo e leggero e ramifica nelle forme di un innocente bambino. Tutti noi abbiamo un luogo/rifugio, finto o vero –non ha importanza– custodito nella memoria, anestetizzato dal chiasso dei clacson, degli squilli di telefono, dei telegiornalai. Un luogo eretto su cinguettii di uccelli, fruscii di piante, colori in primavera.

The secret garden PhotoCredit: dal web
The secret garden PhotoCredit: dal web

Per molti anni, io, ho creduto di averlo visto davvero questo giardino segreto, tanto era vivido nella mia memoria. Frugavo nei ricordi alla ricerca di quel giardino perduto, che mi aveva fatto dono delle sue meraviglie idilliache, schiudendosi a me con una chiave dorata. Poi, molti anni dopo, in una notte d’estate qualsiasi, diedero un film alla televisione. Con pochissime aspettative mi misi a vederlo, e scoprì che quel giardino che tanto cercavo era un film del 1993 dal nome The secret garden.

Trama:

Mary Lennox, bambina orfana, torna dall’India per trasferirsi a casa dello zio vedovo. La bambina, però, è viziata e testarda, e, molto spesso, fugge agli ordini della governante, particolarmente rigida e soffocantemente apprensiva.  Una mattina, a causa di alcuni rumori provenienti dal piano superiore della casa, Mary scopre di avere un cugino, malaticcio, al quale viene vietato di uscire all’aria aperta. Mary passa così le giornate, tra gli ordini nocivi della governante e ospitate notturne nella stanza di Colin (cugino). Un giorno decide di uscire dalla casa per esplorare i dintorni della reggia, scopre così il giardino segreto, nascosto dietro una cinta muraria ricoperta da una foltissima edera.

Trailer del film

Risvolti educativi del romanzo The Secret garden di Frances Hodgson Burnett

Il film è il quarto adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Frances Hodgson Brunett. Il primo film, in bianco e nero, è del 1919, segue il film del 1949 con Margaret O’Brien, e poi, a colori, – il mio preferito– quello del 1993 con Maggie Smith.  Tutti sanno che il romanzo della Burnett fu uno dei best-seller più venduti all’inizio del 900, non tutti sanno, tuttavia, che il libro era stato pensato come un piacevole percorso educativo. All’epoca in cui venne scritto, a molti adolescenti di famiglie facoltose venivano vietate attività all’aperto. Questo perché molti ragazzi dell’epoca -a causa degli scarsi strumenti d’igiene, finiva, spesso, col contrarre gravi patologie difficilmente curabili. La convinzione educativa più diffusa all’inizio de secolo, sia in Europa che negli Stati Uniti, era quella di evitare di contrarre pericolose malattie, evitando il rischio di contagio, e segregando bambini e adolescenti nelle mura domestiche. Segregazione che la Burnett rifiuta in ogni suo aspetto, contravvenendo alla tradizione educativa allora adottata. The secret garden è un elogio al gioco all’aria aperta, alla socializzazione tra ragazzi, alla scoperta, al gioco, all’apprendimento senza la supervisione di un adulto.

Per tutti questi motivi possiamo concludere che il romanzo della Burnett fu innovativo e rivoluzionario per l’epoca. Forse abbiamo bisogno, ancora oggi, di riscoprire il gioco all’aria aperta, in una società in cui la segregazione domestica non è un ordine coercitivo ma un’ammaliante sirena rinchiusa in una scatola nera con schermo a cristalli liquidi.

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