Sehnsucht - Photo Credits: web
Sehnsucht – Photo Credits: web

In questo nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, un concetto che incarna il tipico spirito romantico tedesco, reso in italiano con il termine nostalgia, struggimento.

Sehnsucht, ”malattia del doloroso bramare”

Il termine indica la sensazione di nostalgia verso qualcosa o qualcuno: tuttavia, anche una dolorosa mancanza rivolta a qualcosa di non ancora accaduto. Una parola tipica della cultura romantica tedesca, – precisamente dall’antico alto tedesco – letteralmente reso con “malattia del doloroso bramare”. Uno stato d’animo, quindi, connesso allo struggimento di non riuscire a raggiungere l’oggetto del proprio desiderio. Il concetto assume anche un’accezione patologica: difatti, alcuni tratti si riflettono nella psicopatologia simili al desiderio di morte e tendenti a propositi di suicidio. Peculiarità del termine è la sua indeterminatezza: infatti, risulta ostico trovare vocaboli simili che esprimano concetti analoghi in altre lingue.

Differenze fra italiano e tedesco: la dipendenza dal desiderio

La definizione di nostalgia in lingua italiana, ad esempio, non accoglie il termine tedesco facendo apparire il suo significato quasi paradossale: in italiano si prova nostalgia verso qualcosa di già accaduto. E’, sostanzialmente, il desiderio di ritornare nel passato per assaporare il momento già compiuto: dal greco – per l’appunto – nostos e algos, ritorno e dolore. In tedesco, invece, il significato può riflettersi in qualcosa che ancora non si possiede: è quindi un desiderio del desiderio stesso, un’attesa scandita dalla brama del possesso. Quasi come fosse più appagante la dolce-amara sensazione del tendere all’obiettivo, piuttosto che il raggiungimento stesso di quest’ultimo. Sehnsucht, quindi, potrebbe essere tradotto come dipendenza dal desiderio: un costante anelito che fa tendere l’essere umano a non accontentarsi mai di ciò che raggiunge. Se la nostalgia nella sua classica accezione verte sul riappropriarsi del passato, in questo caso riflette la sofferenza verso un qualcosa di non attinto.

Stella Grillo