Sei turisti francesi uccisi in Niger insieme alle guide

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Sei turisti francesi sono stati uccisi in Niger da un commando di uomini armati in moto. Lo riportano i siti francesi tra cui Le Parisien. È successo nella zona di Kouré: le vittime sarebbero otto in tutto, i sei turisti, la loro guida nigeriana e il conducente. Si trovavano all’interno di una riserva naturale nella zona di Kouré dove ci sono gli ultimi gruppi di giraffe dell’Africa occidentale.

Sei turisti francesi sono stati uccisi in Niger: l’attacco

L’attacco sarebbe avvenuto alle 11:30 ora locale: «Le vittime sono state abbattute a colpi di pistola, una donna che era riuscita a scappare è stata inseguita e sgozzata», ha rivelato una fonte a Le Parisien. La maggior parte del Niger si trova tra le destinazioni sconsigliate dal ministero degli Affari esteri francesi: la zona di Kouré, teatro del dramma, è sconsigliata ai viaggiatori salvo ragioni di necessità. 

“La minaccia terroristica che pesa sul Niger, soprattutto fuori della capitale ed in prossimità delle frontiere è elevata. Movimenti terroristici presenti nel Sahel, in Nigeria e nella zona lacustre (Boko Haram) potrebbero compiere operazioni in Niger”, si legge sul sito del ministero. Il ministero fa presente inoltre che azioni vengono compiute intorno alle frontiere del Niger, per esempio sequestri, attentati o attacchi e che la minaccia «persiste» nella regione, malgrado la «mobilitazione delle forze di sicurezza e di difesa dei paesi della regione per contrastarli». 

La maggior parte delle vittime è stata uccisa a colpi di arma da fuoco e una donna che era riuscita a scappare è stata catturata e sgozzata. Sul posto è stato trovato un caricatore svuotato. Questo il racconto di una fonte nigerina, che ha spiegato la dinamica dell’attacco. “Non conosciamo l’identità degli aggressori – ha continuato la fonte – ma sono entrati in moto attraverso la boscaglia e hanno aspettato l’arrivo dei turisti. Il veicolo preso in prestito dai turisti appartiene alla Ong Acted”.