Seishun buta yarō, Recensione & Opinioni

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Di Redazione Metropolitan

Oggi v’introdurrò “Seishun buta yarō”, una serie di light novel scritta da Hajime Kamoshida e illustrata da Keeji Mizoguchi. Da gennaio 2016, un manga ispirato dall’opera e disegnato da Tsugumi Nanamiya è stato serializzato con l’impronunciabile titolo di “Seishun buta yarō wa bunny girl-senpai no yume o minai”, ottenendo anche un adattamento anime andato in onda nel corso del 2018. Composto da 13 episodi, l’arco narrativo dell’anime tratta i primi 5 volumi dell’opera. C’è da segnalare che un lungometraggio su “Seishun buta yarō” è in uscita quest’anno e sarà un vero e proprio sequel della serie in quanto tratterà i volumi 6-7 della light novel.

“Seishun buta yarō” è un seinen che tratta misteri legati a leggende metropolitane, con una forte componente romantica. Favorito sopratutto dalla semplicità della sua trama, in breve v’illustrerò i pro e contro del suo adattamento animato.

Trama

La vita di Sakuta Azusagawa prende una piega inaspettata quando incontra una giovane attrice, Mai Sakurajima, intenta a girovagare per una libreria con indosso un costume da coniglietta, ma senza che nessuno noti la sua presenza. Mai rimane incuriosita dal fatto che Sakuta sia l’unico in grado di vederla e che gli altri non considerino minimamente la sua presenza, anche quando indossa un abito meno stravagante o rimane lontana dalla sua vita da attrice. Chiamando questo fenomeno “Sindrome dell’adolescenza”, Sakuta decide di risolvere il mistero, legando maggiormente con Mai e anche con altre ragazze che soffrono della stessa sindrome. (fonte wiki)

Recensione & Opinioni

“Seishun buta yarō wa bunny girl-senpai no yume o minai” è una serie che da subito cattura per il suo ottimo ritmo di scrittura. Gli eventi vengono narrati in modo chiaro, introducendo lo spettatore rapidamente nel cuore della storia. La mancanza di punti morti è la caratteristica migliore dell’opera. Sakuta Azusagawa è un protagonista dalla caratterizzazione non certo originale: ragazzo emarginato ingiustamente, pervertito dalla battuta facile, che nonostante la difficile situazione personale pensa prima agli altri che a se stesso. Una combinazione banale ma vincente, vista la sua natura altruista ci si trova facilmente a tifare per lui. Anche il resto dei personaggi non sono certo più originali, ma è il fatto che nessuno di loro ricalchi rigidamente uno dei soliti stereotipi giapponesi, basta per renderli interessanti oltre la sufficienza.

L’ambientazione è la classica scolastica, semplicemente anonima, nulla da dire. “Seishun buta yarō” punta tutto sul montare misteri sovrannaturali dai risvolti fortemente emotivi. Essere coinvolti o meno dall’opera dipende tutto dalla propria sensibilità in merito. La forte componete romantica che sussiste fuori dai “casi”, è piacevole e realistica, senza le solite esagerazioni strabusate. “Seishun buta yarō” nonostante la maggioranza dei personaggi proposti siano femminili, l’opera non sfocia “casualmente” del Harem, e ciò è da apprezzare.

Problemi della serie

Il problema più grosso di “Seishun buta yarō”, al di la della poca originalità di personaggi e ambientazione, è che agli occhi del sottoscritto sembra un palese plagio di “Monogatari”. Chi conosce quest’ultimo, non potrà non notare la quantità imbarazzante di similitudini, peccato però che Monogatari sia decisamente su un altro livello. Inoltre anche se “Seishun buta yarō” è classificato come seinen, mi è molto difficile vederlo come tale, visto che parla sopratutto di problemi emotivi riguardanti l’adolescenza.

Qualità Tecniche

Le animazioni di “Seishun buta yarō” sono piacevoli, chiare e pulite. Non fa gridare al miracolo, ma lo studio CloverWorks fa in generale un buon lavoro. Quest’ultimo lo ricordiamo per i recenti adattamenti animati di “Darling in the Franxx” e “The Promised Neverland”. Soundtrack abbastanza piacevole, opening davvero orecchiabile.

Conclusione

“Seishun buta yarō” è una serie tutto sommato piacevole con un ottimo ritmo narrativo dai tratti chiari e semplici. Non brilla certo per originalità, ma di questi tempi non è una novità. Ha una forte componente emotiva e romantica, quindi la consiglio sopratutto agli amanti del genere.
Voto personale 6 e mezzo / 10.