Oggi con Brave parliamo di una vittoria nella lotta contro le violenze: la Spagna propone una legge in tema di consenso nei rapporti sessuali. Lo scorso 27 maggio in Spagna il Congresso dei deputati ha approvato la legge nota come «Sólo sí es sí» (Solo sì è un sì), secondo cui ogni atto sessuale privo di consenso verrà considerato stupro.
Sólo sí es sí: il consenso nei rapporti sessuali
Sólo sí es sí definisce il consenso come “un’espressione esplicita della volontà di una persona”, chiarendo che il silenzio o la passività non esprimono consenso. I rapporti sessuali senza consenso saranno equiparati ad un’aggressione, rischiando fino a 15 anni di prigione.
Il provvedimento include varie misure volte a proteggere le vittime di violenze sessuali e a punire più aspramente reati come stalking, violazioni dell’intimità e stupri.
Il dettato normativo prevede anche che i minori colpevoli di queste violenze debbano frequentare corsi di educazione sessuale. Altro punto importante sarà la creazione una rete di centri di crisi sempre aperti per le vittime di violenza sessuale e i loro familiari. Questa legge implicherà un passo avanti anche in tema di «violenza digitale», per i casi di diffusione di immagini intime senza il consenso della persona.
Qualunque atto di natura sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprio consenso viene considerato stupro. Fino ad oggi andava provata in tribunale la presenza di minacce, violenze o costrizioni.
La proposta di legge è stata sostenuta dalla coalizione di sinistra, con 201 voti favorevoli, a dispetto dei 140 contrari fra Popolari e Vox. La legge dovrà essere votata dal Senato prima di entrare in vigore.
La legge sul consenso e il caso del branco della “Manada”
La nuova legge sul consenso nasce da un caso di stupro di gruppo avvenuto in Spagna, ai danni di una ragazza di 18 anni, durante la corsa dei tori di San Fermín a Pamplona nel 2016.
I cinque uomini indagati – il branco della “Manada” – sono stati giudicati colpevoli di abuso sessuale ma non di stupro, poiché è stato detto che la vittima non sembrava essersi prontamente opposta all’accaduto.
La ragazza era catatonica e non reagiva perché era ovviamente in uno stato di shock. E sì, bisogna sottolinearlo, perché per qualcuno non fu ovvio al tempo. Il codice penale spagnolo divideva il sesso senza consenso in due categorie di reato diverse: abuso sessuale, meno grave, e aggressione sessuale, ossia con violenza fisica e intimidazione. La sentenza al tempo aveva suscitato scandali e proteste in tutta la nazione. In seguito il Tribunale supremo spagnolo modificò la sentenza, stabilendo che si era trattato di uno stupro di gruppo.
Oggi, grazie alla Sólo sí es sí, la Spagna sceglie i diritti e condanna la violenza. Danimarca, Croazia, Grecia, Malta, Svezia, Islanda e Slovenia hanno di recente introdotto leggi di natura simile. Anche se purtroppo sono ancora tante – troppe – le nazioni dove interpretazioni arbitrarie nei processi umiliano la vittima, con sentenze che ne minimizzano il dolore fisico e psicologico.
Francesca Mazzini
Seguici su Instagram