Sephora, il famoso rivenditore di bellezza di lusso di proprietà del colosso francese LVMH, ha annunciato una riduzione della forza lavoro in Cina, uno dei mercati più importanti e complessi del mondo. La decisione arriva in un momento in cui l’economia cinese sta attraversando una fase di rallentamento, con i consumatori che riducono le spese per prodotti di bellezza e cosmetici di fascia alta.
Sephora riduce i posti di lavoro in Cina: sfide e riorganizzazione in un mercato in calo
Secondo quanto confermato dall’azienda, Sephora prevede di tagliare circa 120 posti di lavoro, pari al 3% dei suoi 4.000 dipendenti cinesi. La riduzione riguarderà principalmente il team dell’ufficio centrale, una mossa volta a riorganizzare l’organizzazione per affrontare le sfide future. Questo annuncio segue un precedente rapporto di Bloomberg, che suggeriva che Sephora stesse licenziando il 10% del suo personale in Cina, sia negli uffici che nei negozi. È stato anche riferito che l’azienda avrebbe persuaso alcuni dipendenti a dimettersi volontariamente.
Sephora è entrata nel mercato cinese nel 2005, aprendo più di 300 negozi in tutto il Paese. Tuttavia, nonostante la rapida espansione, il marchio ha faticato a conquistare una posizione dominante nel mercato della bellezza cinese, in cui i consumatori sembrano sempre più orientati verso prodotti locali meno costosi ma di qualità.
La decisione di ridurre il personale arriva anche in concomitanza con l’arrivo di un nuovo direttore generale per la divisione cinese di Sephora, Xia Ding, che ha assunto l’incarico nell’aprile 2024 dopo aver lavorato per Nike. Il suo compito principale sarà quello di rilanciare il marchio in Cina e garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.
“La nostra ristrutturazione organizzativa è una risposta al difficile contesto di mercato”, ha dichiarato Sephora in una nota. “Stiamo cercando di garantire che la nostra azienda abbia le capacità giuste per una crescita sostenibile.”
Sephora vende principalmente marchi di bellezza occidentali di lusso, spesso più costosi rispetto ai prodotti locali, che stanno guadagnando popolarità tra i consumatori cinesi. Non è solo Sephora a trovarsi in difficoltà: anche giganti come Coty, L’Oréal e Estée Lauder hanno segnalato un calo delle vendite nella regione. Estée Lauder, ad esempio, ha riportato un calo del 2% delle vendite nel 2024, a causa della debolezza persistente del mercato della bellezza di lusso in Cina.
Non è la prima volta che Sephora affronta difficoltà nei mercati asiatici. A maggio, l’azienda ha chiuso le sue operazioni in Corea del Sud dopo cinque anni di tentativi di penetrazione nel mercato. Gli analisti attribuiscono questo fallimento all’incapacità di Sephora di adattarsi alle preferenze locali, in particolare per non aver offerto prodotti di bellezza coreani (K-beauty) tra il suo ampio portafoglio di marchi statunitensi ed europei.
Con il mercato cinese sempre più competitivo e in evoluzione, Sephora si trova ora a dover ripensare la sua strategia per restare rilevante e competitiva in uno dei mercati più dinamici al mondo.
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