Non mancano le sorprese in questa quarta giornata dei Mondiali di Russia 2018: la Serbia vince di misura contro il Costa Rica, la Germania crolla contro il Messico e il Brasile pareggia con la Svizzera
GRUPPO E: COSTA RICA – SERBIA 0-1
Vittoria di misura per la Serbia di Krstajic che batte per 1-0 un generoso Costa Rica che lotta fino alla fine ma che deve arrendersi alla punizione di Kolarov. Il match comincia con ritmi altissimi, a differenza di molte altre sfide viste fin qui in Russia. Il Costa Rica è decisamente in partita. Prima Urena si fa stoppare in corner da Stojkovic, poi Gonzalez si divora un gol di testa mancando incredibilmente la porta. Milinkovic-Savic, dopo un avvio sornione, comincia a prendere per mano la Serbia. Alla mezz’ora il giocatore della Lazio si inserisce alla grande tra le maglie della difesa ospite: aggancio volante e tiro al volo bloccato da Navas. Poco prima dell’intervallo Sergej ci riprova: gran rovesciata e altro intervento del portiere del Real Madrid. La ripresa inizia con Mitrovic che sciupa un’altra invenzione di Milinkovic. Per la punta del Newcastle non è giornata in fase realizzativa. E poco dopo arriva l’episodio che decide il match. Guzman regala una punizione dai 25 metri alla Serbia. Sul pallone va lo specialista, Kolarov: traiettoria deliziosa sopra la barriera e Navas battuto. La squadra di Krstajic arretra il baricentro mentre la Costa Rica, con gli ingressi di Bolanos e Campbell, si butta generosamente all’attacco. La Serbia si difende con ordine e prova a pungere in contropiede. Ma di occasioni nitide, a parte un gol divorato da Bolanos (in fuorigioco), non ce ne sono più.
BRASILE – SVIZZERA 1-1
Non trova la vittoria la Seleçao che prima passa in vantaggio grazie ad un fantastico destro a giro di Coutinho ma poi si fa recuperare dal gol di Zuber. Fin qui, è il Mondiale delle stecche al primo appuntamento. Ieri l’Argentina, oggi la Germania. Senza dimenticare la Francia, vincente col brivido contro l’Australia. E a seguire la scia delle delusioni è il Brasile, forse la favorita numero uno per qualità complessiva in ogni reparto. La partita inizia subito su grandi ritmi, Dzemaili e Willian hanno una buona palla gol a testa, ma non trovano i pali avversari. La grande occasione capita all’11 a Paulinho: Neymar lo trova davanti alla porta, ma il sinistro strozzato del centrocampista viene miracolosamente deviato da Sommer. Al 20′, il Brasile passa: la difesa rossocrociata libera solo parzialmente, Coutinho si ritrova il pallone al limite e con un meraviglioso destro a giro lo infila sotto l’incrocio. 1-0 e gara sbloccata. Gabriel Jesus sfiora il raddoppio di testa ma è impreciso, poi la Svizzera prende lentamente il comando del gioco, ma senza provocare nessun tipo di fastidio ad Alisson. Anzi, prima dell’intervallo è Thiago Silva, con una spizzata pericolosissima di poco alta, a provocare l’ennesimo brivido a Sommer. L’intervallo si prolunga un po’ troppo per il Brasile, che con la testa non rientra dagli spogliatoi. E la Svizzera ne approfitta: angolo di Shaqiri, Miranda si perde Zuber che – grazie anche a una leggera spinta che mette fuori gioco l’avversario – non perdona Alisson di testa. La Seleção torna ad attaccare, ma con scarsa lucidità, anche se Sommer trema più volte: Neymar centra solo l’esterno della rete, mentre Coutinho sballa il destro da ottima posizione. Negli ultimi 10 minuti Tite getta nella mischia Firmino, vicino al vantaggio da posizione defilata. Ma è nel recupero che la Svizzera rischia grosso: Sommer dice di no al colpo di testa dell’attaccante del Liverpool, Miranda sfiora il palo da posizione ideale e Schär spazza quasi sulla linea una minaccia portata da Renato Augusto. Brividi finali, ma il risultato non si schioda: finisce con un 1-1 che, per il Brasile, è il ritratto della delusione.
GRUPPO F: GERMANIA – MESSICO 0-1
Brutta prestazione dei campioni del mondo in carica che giocano una gara decisamente sottotono e si fanno sopraffare dal Messico che puniscono con un gol di Lozano. Pronti-via e quello del Messico è un mezzo assedio. Due occasioni in un minuto, con Boateng a salvare e soprattutto a mettere in luce una Germania dall’approccio insolitamente light. Conclusioni in porta che nel giro di un quarto d’ora diventano 5, a sottolineare la voglia dei messicani di giocarsi le proprie carte. La Germania infatti si presenta estremamente scollata tra i reparti, con Khedira e Kroos puntualmente presi dentro in ogni singola ripartenza. Ed è proprio da una palla persa di Khedira che nasce l’azione veloce che porta al gol di Lozano, bravo a rientrare su un Hummels frettoloso nel suo ripiegamento in corsa. I tedeschi provano a reagire immediatamente e lo fanno con la punizione di Kroos deviata da Ochoa sulla barriera, ma è il Messico, più in generale, a dover recriminare. Già prima del vantaggio la squadra di Osorio aveva sprecato due clamorose situazioni di superiorità numerica in contropiede… E così fa anche nella ripresa, quando dopo un quarto d’ora Hernandez fallisce il comodo passaggio al compagno a un clamoroso 2 contro 1 con Boateng ultimo baluardo.