Alle 12:30 la Serie A si ferma per assistere, con estremo interesse, al big-match della 17a giornata di campionato: in uno Stadio Olimpico tristemente (ed ormai puntualmente) deserto per colpa del perdurare della minaccia pandemica portata dal Coronavirus, Roma ed Inter si affrontano in una gara ricca di contenuti. I padroni di casa, una delle sorprese più fulgide di questo campionato, detengono il terzo posto in classifica inseguendo le due milanesi che, in una sorta di guerra cittadina, rivaleggiano per il primato in classifica. Gli ospiti, che dovranno rispondere alla vittoria di ieri sera del Milan, sono attualmente al secondo posto ed un brutto passo falso nella Capitale potrebbe allontanare la vetta del campionato e produrre l’aggancio in classifica proprio dei giallorossi. Ma Roma-Inter non è soltanto una mera questione di punti. Come una bellissima matrioska, l’incontro racchiude in sé numerosi scontri esaltanti: Dzeko-Lukaku, la sfida dei grandi numeri nove, è certamente il più avvincente.

Dzeko-Lukaku: dai loro goal passano i tre punti di Roma-Inter?

Due totem piantati nel suolo. Indistruttibili, possenti e “divini”. Perché, molto spesso, sono proprio i due numeri nove a raccogliere le preghiere di compagni di squadra e tifosi risolvendo, a suon di goal e giocate, le sorti delle partite di Roma ed Inter. Dzeko-Lukaku, la grande sfida degli attaccanti, è una delle tematiche più interessanti che il big-match Roma-Inter (calcio d’inizio alle 12:30) svilupperà all’interno dei novanta minuti di gioco. Paulo Fonseca ed Antonio Conte, infatti, saranno accomunati da un duplice intento durante la gara: cercare di azionare i propri bomber bloccando, contestualmente, la bocca da fuoco del rivale.

Il Cigno di Sarajevo è un calciatore totale per la Roma: sono 7, attualmente, le reti messe a referto (senza battere calci di rigore) dall’ex attaccante del Manchester City in questo campionato. Il lavoro del bosniaco, però, non si esaurisce soltanto sotto porta. Il numero nove dei capitolini è un attaccante di manovra in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco galleggiando, molto spesso, sulla trequarti. Le sue giocate, le sponde e la tecnica sopraffina nei passaggi, infatti, lo portano a ricoprire anche il ruolo di regista avanzato. Edin Dzeko è un giocatore completo ed imprevedibile, capace di creare gioco e di finalizzarlo. Per la gioia di Paulo Fonseca che, non a caso, difficilmente rinuncia al suo capitano.

Non è da meno la controparte nerazzurra. L’importanza di Romelu Lukaku per l’Inter è quasi patologica: il Gigante Buono, come viene chiamato, fin qui ha segnato 12 reti fornendo 3 assist ai compagni di squadra nel campionato in corso di svolgimento. Come per il numero nove giallorosso, il ruolo del calciatore belga (più punta del bosniaco) non si esaurisce col gonfiare le reti avversarie: l’ex calciatore del Manchester United, infatti, combatte come un leone mettendosi a disposizione degli altri nove giocatori di movimento. Sponde, difesa del pallone, aiuto sui calci piazzati, fraseggi ed assist, infatti, affiancano l’innato killer-instinct davanti all’estremo difensore di turno. Antonio Conte non si priva praticamente mai del suo colosso offensivo: con il belga in campo, i nerazzurri difficilmente tornano a casa con una sconfitta.

ANDREA MARI

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